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Jessie Gill, la “celebrity mom” fuma marijuana per stare bene: “Sono una mamma migliore”

Anche la ‘celebrity mom” rompe il tabù della marijuana a scopo medico: “Direste che non c’è nulla che non va in me, ma dal 2014 soffro di dolori lancinanti a causa di un’ernia discale. Con la marijuana va molto meglio”.
A cura di G.D.
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Jessie Gill, una delle "celebrity mom" d'America, racconta di aver combattuto la battaglia contro i dolori lancinanti di un'ernia discale grazie alla marijuana a scopo medico. Una battaglia per la legalizzazione e la sperimentazione medica che molti paesi stanno portando avanti, anche in Italia con la sperimentazione per adesso circoscritta solo in alcune regioni. Jessie Gill ha spiegato che la sua disabilità è una delle maggiori cause della sofferenza della sua famiglia, di suo marito e dei suoi figli.

Direste che non c'è nulla che non va in me, ma dal 2014 soffro di dolori lancinanti a causa di un'ernia discale. Con la marijuana va molto meglio, gestisco bene il dolore.

La scelta di intervenire con la marijuana medica – anche Whoopi Goldberg sostiene il progetto – è arrivata soltanto dopo numerose diagnosi e numerosi trattamenti tutti sbagliati, neanche la fusione spinale è riuscita ad alleviare le sofferenze di Jessie:

Dopo nove mesi di costante sofferenza, ho finalmente accettato di sottopormi ad una fusione spinale alla disperata ricerca di un sollievo. Neanche l'intervento chirurgico mi ha aiutato.

Così la madre di Gill le ha dato il suggerimento che è riuscito a cambiare in meglio la sua vita: l'utilizzo della marijuana vaporizzata.

Quattro mesi dall'uso e sono diventata una persona diversa ed ho ridotto il regime di pillole da 15 al giorno, tra oppiacei e altri rilassanti, ad una sola pillola al giorno per la neuropatia. Sbalorditivo.

A Us Weekly confessa:

Adesso posso uscire dal letto, posso muovermi e mi sento più sicura. Ci hanno educati male alle droghe, ci hanno detto che i consumatori abituali di marijuana sono dei falliti e dei perdenti, che possono diventare dei tossicodipendenti. Non è il mio caso, non è il caso di chi usa la marijuana a scopo medico. Voglio che i miei figli tengano bene in mente che il farmaco rafforza la qualità della mia vita.

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