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L’ex marito di Amy Winehouse: “Non è morta per colpa mia, io la amo ancora”

Blake Fielder-Civil è stato a lungo accusato di aver introdotto Amy Winehouse all’uso di droghe e di aver distrutto la sua vita. Furono sposati dal 2007 al 2009. In un’intervista rilasciata a Times Magazine, l’uomo ha spiegato che quando ha conosciuto l’ex moglie, era già una donna infelice. Infine, ha ammesso di pensare a lei tutti i giorni e di amarla ancora.
A cura di D.S.
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Il 23 luglio 2011, a soli 27 anni, Amy Winehouse veniva ritrovata morta. La vita dell'artista è stata scandita dalla sua anima inquieta, spesso placata con il ricorso ad alcolici e droghe. Times Magazine ha voluto dare voce all'uomo che dal 2007 al 2009 è stato suo marito, Blake Fielder-Civil. Dopo la morte della cantante, spesso e volentieri, Blake è stato additato come colui che aveva introdotto Amy Winehouse all'uso della droga. Pochi mesi dopo il loro matrimonio, celebrato il 18 maggio 2007, infatti, la cantante è salita sul palco degli MTV Europe Music Awards, in stato confusionale. Blake Fielder-Civil ha commentato:

"Non credo di averla rovinata io, no. Credo che ci siamo trovati e alcune persone dovrebbero finalmente rendersi conto che lei aveva delle dipendenze già da prima di incontrare me. Non era una giovane donna felice e a posto…e trovo irrispettoso pensare che io fossi una specie di burattinaio".

L'intervista è stata anche un'occasione per provare a sotterrare l'ascia di guerra con il padre della sua ex moglie. Mitch Winehouse, infatti, l'aveva definito:

"Il più grande idiota a cui Dio abbia concesso di respirare".

Blake Fielder-Civil gli ha chiesto scusa ma ha spiegato anche di non essere intenzionato ad assumersi la responsabilità per la morte della figlia:

"Vorrei parlare con Mitch e chiedergli chiaramente scusa, chiedergli perdono per ogni cosa che possa aver fatto. Ma non mi prenderò la responsabilità della morte di Amy perché non è giusto".

Infine, ha svelato di amarla ancora e di pensare a lei ogni giorno:

"Amo qualcuno che non è qui. Penso a lei ogni giorno, sono immobilizzato. Penso "Come vado avanti"? Da quando è morta nulla è andato bene. Mi sento come se mi stessero punendo per qualcosa".

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