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La madre di Fabrizio Corona: “Sta male ma per fortuna ha rivisto Carlos”

Gabriella Corona, intervistata dal settimanale “Chi”, ha ribadito che le condizioni di salute di Fabrizio non sono delle migliori. Poco prima di Natale, però, ha potuto vedere “una luce in mezzo a tanta ombra”. L’ex re dei paparazzi, infatti, ha avuto modo di riabbracciare suo figlio, il piccolo Carlos.
A cura di D.S.
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La signora Gabriella continua a combattere perché il figlio Fabrizio Corona possa curarsi. Il 22 gennaio, il Tribunale di sorveglianza di Milano, discuterà la possibilità che l'ex re dei paparazzi possa continuare a scontare la sua pena ai domiciliari. Intervistata dal settimanale "Chi", la madre di Fabrizio Corona ha spiegato la situazione attuale e lo stato d'animo con il quale sta attendendo il verdetto:

"So che mio figlio sta male. Basta! Non ce la faccio più a urlare il mio dolore. Se il tribunale dovesse accogliere la proposta, Fabrizio fin da subito può essere trasferito in una comunità o rimanere a casa. Continuando a scontare la pena, sia chiaro, ma attraverso un percorso di riabilitazione e di cura. Tutto questo in attesa della domanda di grazia parziale, che potrebbe annullare parte della pena, ovvero due anni e mezzo. Se tutto ciò dovesse accadere, sarò la donna più felice del mondo".

Gabriella Corona è certa che il figlio sia vittima di "ingiusta giustizia" ed è intenzionata a fare tutto il possibile per lui:

"Io da madre combatterò fino alla morte. […] Continueremo a lottare con tutte le nostre forze. Prego tutte le sere per lui".

Poco prima di Natale, però, Fabrizio Corona è riuscito ad avere un "regalo" che desiderava da tempo. Ha potuto abbracciare il figlio Carlos:

"Fabrizio sta male e mi piange il cuore. Per fortuna poco prima di Natale ha visto suo figlio Carlos. Una luce in mezzo a tanta ombra".

Intanto, Don Mazzi si è offerto di accogliere il figlio di Gabriella nella sua comunità:

"Perché Fabrizio Corona è ancora in prigione? Perché? È puro accanimento. Ma di che cosa stiamo parlando? Di un ragazzo che ha fatto qualche fotografia ed è fuggito a bordo di una Fiat 500 in Portogallo? Suvvia. Se non lo liberano, se non gli consentiranno di accedere a misure alternative al carcere, se non avrò la possibilità di ospitarlo nella mia comunità, racconteremo una triste storia della giustizia italiana".

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