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“La morte di Moana Pozzi non mi convince”: parla la Attanasio, segretaria di Schicchi

La morte di Moana Pozzi è ancora avvolta nel mistero. A parlare per la prima volta è Debora Attanasio, ex segretaria di Riccardo Schicchi che spiega i motivi per i quali la scomparsa della celebre pornostar continua a non convincerla.
A cura di Stefania Rocco
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E' ancora mistero sulla morte di Moana Pozzi, la celebre pornostar scomparsa a Lione il 15 settembre del 1994. Dopo i rumors che si sono rincorsi sempre più numerosi circa la possibilità che la diva sia ancora in vita ma nascosta da qualche parte, parla per la prima volta Debora Attanasio, ex segretaria dello scomparso Riccardo Schicchi. L'autrice del libro "Non dite alla mamma che faccio la segretaria" rompe gli indugi e racconta a Tg Com quali sono i motivi per i quali, anche a distanza di 18 anni, quella morte continua a non convincerla:

Ho cominciato a farmi qualche domanda sulla morte di Moana quando Marco Gregoretti, un giornalista di "Panorama" che svolgeva inchieste sul giro di Schicchi e avevo conosciuto al tempo, mi ha chiamato per chiedermi se volevo partecipare a una puntata di "Mistero" su di lei. Erano stati mostrati alcuni documenti che provano che Moana aveva lavorato per i servizi segreti. E siccome anche di Ilona si è detto che aveva lavorato per i servizi segreti, ho pensato subito che ci fosse sotto qualcosa sotto che non quadrava. Da quel momento ho iniziato a rivalutare sotto un'ottica diversa alcuni episodi avvenuti e leggerli in un'altra chiave. Qualche mese dopo la morte, venne in ufficio un medium dicendo che aveva dei messaggi per un po' di persone. Schicchi ebbe con lui un lungo colloquio, del quale non mi rivelò mai il contenuto. Poi questa persona chiese di parlare con me e mi disse di non preoccuparmi, che Moana non ce l'aveva con me. L'ultima volta che ci eravamo viste avevamo avuto un litigio, finito con le sue scuse, quando invece aveva ragione lei. Tra l'altro scuse molto strane, con gesti di affetto non usuali per una donna molto fredda quale era. E io per questo mi sentii in colpa per molto tempo. Nessuno sapeva di quell'episodio. E siccome su certe cose sono molto scettica, alla luce dei nuovi fatti mi chiedo: e se non fosse stato un medium ma un uomo incaricato da Moana per portare messaggi?

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"Moana malata? Quello è certamente vero" – Non è l'ipotesi legata alla malattia di Moana che la Attanasio mette in discussione. Il fatto che la Pozzi non godesse di una salute perfetta è fuori da ogni dubbio:

Sul fatto che Moana fosse malata non ci piove. Però ne ho avuti di amici malati di tumore, ridotti magri come lei, che poi sono guariti. Se c'è un cinque per cento di possibilità che sia viva, mi piace aggrapparmici, non fosse altro per la speranza di poter chiarire quella cosa tra noi.

I racconti di Di Cesco sarebbero incompleti – A insospettirla anche i racconti di Antonio Di Cesco, marito dell'immortale Moana, colui che dichiarò di averla aiutata a morire praticandole l'eutanasia:

I racconti del marito di Moana, del quale ero molto amica, non andavano mai oltre un certo punto, si fermavano all'ingresso dell'ospedale di Lione. Poi il buio. E poi, dopo vent'anni, perché non farle una tomba per renderle omaggio? All'epoca lei era convinta di essere un personaggio osceno ma oggi è evidente che la gente la ama. Moana era diversa, non frequentava nessuna collega, era in un mondo tutto suo. Aveva un giro di relazioni fatto di politici, intellettuali e qualche amico personale. Pochi a dire il vero, perché non era una tanto espansiva, anche se dopo la sua morta è comparsa tutta una serie di persone che si dichiaravano amici o fidanzati.

La morte di Moana resta avvolta dal mistero. Si tratta di un enigma che continua a fornire più punti di domanda che risposte. E sul quale continueremo a interrogarci a lungo.

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