L’abbraccio di Mara Venier a Niccolò Bettarini, superate le divergenze con Simona Ventura
Mara Venier ha abbracciato virtualmente Niccolò Bettarini e la madre Simona Ventura dopo quanto accaduto nelle prime ore del 1 luglio 2018. Com’è noto, il figlio della conduttrice e di Stefano Bettarini è stato accoltellato alle prime ore del mattino di domenica all’esterno della discoteca Old Fashion di Milano. La Venier ha voluto testimoniare la propria vicinanza alla Ventura e al figlio con un posto condiviso via Instagram. “Forza Niccolò….ti abbraccio…..un abbraccio a mamma e papà…” ha scritto la nuova conduttrice di Domenica In rivolgendosi direttamente a Nicolò ma tenendo presente anche la Ventura. Quel gesto sancisce la distensione nei rapporti tra le due che si erano allontanate per motivi mai resi pubblici più di un anno fa.
L’aggressione a Niccolò Bettarini
Niccolò è stato aggredito intorno alle 5 di domenica 1 luglio 2018. Secondo la prima ricostruzione, il giovane si trovava poco lontano dalla discoteca Old Fashion di Milano. Sarebbe stato colpito con 11 coltellate inferte da 4 personaggi che la polizia avrebbe già identificato. L’aggressione sarebbe seguita a un primo litigio avvenuto in discoteca. Secondo quanto hanno raccontato gli amici, Niccolò sarebbe stato accoltellato per difendere un amico. I genitori del giovane sono accorsi immediatamente all’ospedale Niguarda di Milano per stare al capezzale del figlio. Grosso spavento per i due che solo qualche ora dopo l’aggressione, quando ormai la notizia era diventata di dominio pubblico, sono intervenuti sui social network per rassicurare il pubblico in merito alle condizioni di salute del figlio.
Fermati 4 uomini per l’accoltellamento
È di poche ore fa la notizia della convalida del fermo di 4 ragazzi per l’aggressione ai danni di Niccolò Bettarini. Si tratta di due ragazzi italiani di 24 e 29 anni e di due giovani albanesi di 23 e 29 anni, tutti con precedenti penali. Il principale sospettato sarebbe D. C., uno dei due italiani. Il giovane vive alla periferia Nord di Milano ed è ritenuto vicino alla curva dell'Inter, ad ambienti della tifoseria dell'Hockey Milano (vicini all'estrema destra) e all'ultradestra milanese. L’aggressione sarebbe avvenuta per futili motivi.