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Lapo Elkann lascia la sedia a rotelle dopo l’incidente, le foto della riabilitazione a St Moritz

Lapo Elkann è in fase di ripresa. Il rampollo della famiglia Agnelli è stato fotografato dal settimanale Chi a St. Moritz mentre cammina con l’ausilio di un bastone al quale si appoggia solo quando è affaticato. Ha lasciato la sedia a rotelle seduto sulla quale era stato fotografato subito dopo l’incidente in Israele di inizio dicembre, quando aveva rischiato la vita.
A cura di Stefania Rocco
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Lapo Elkann si sta lentamente riprendendo. Dopo l’incidente di inizio dicembre a Tel Aviv, in Israele, il rampollo della famiglia Agnelli è stato fotografato dal settimanale Chi a St. Moritz insieme alla dottoressa Marit Pasig che sta curando il suo recupero fisico. Il 7 dicembre 2019 Lapo ha rischiato di morire. La pericolosità dell’incidente di cui è stato vittima ha dilatato i suoi tempi di recupero e richiesto misure drastiche, come l’impiego di una sedia a rotelle necessaria per garantirgli gli spostamenti, almeno nei primi tempi. Le foto pubblicate da Chi nel numero in edicola questa settimana dimostrano che Elkann sta lentamente recuperando il tono muscolare, cosa che gli ha consentito di muoversi autonomamente, appoggiandosi a un bastone solo in caso di affaticamento.

Lapo Elkann in un centro specializzato a St. Moritz

Il 7 dicembre scorso, mentre viaggiava in auto tra Tel Aviv e Gerusalemme, Lapo Elkann è stato vittima di un incidente automobilistico. Trasportato in ospedale, è rimasto in coma due giorni prima di risvegliarsi e poter cominciare il percorso verso la riabilitazione. Al momento, è in cura a St. Moritz presso un centro specializzato dove un’equipe medica lo sta aiutando nella rieducazione motoria. Elkann sta facendo fisioterapia tre ore la settimana, dedicandosi soprattutto al recupero della coordinazione e dell’equilibrio.

Lapo Elkann fa fisioterapia
Lapo Elkann fa fisioterapia

L’incidente in Israele di Lapo Elkann

Era stato lo stesso Elkann a confermare l’incidente a Tel Aviv a 10 giorni dai fatti. Profondamente scosso, dichiarò che quanto accaduto lo aveva spinto a imprimere una svolta drastica al suo percorso di vita, illuminandolo rispetto alla necessità di dedicarsi al sociale: “Voglio innanzitutto ringraziare Dio, e poi i medici israeliani e quelli europei. Voglio pregare per i ragazzi giovani che ho visto morire in Israele accanto a me nei letti delle emergenze dell’ospedale, gli amici che mi sono stati vicini, la mia famiglia. Voglio ringraziare Dio di avermi dato la possibilità di ridarmi la vita”. Il futuro, aveva promesso, avrebbe rispecchiato tale impegno:

Voglio dedicare il mio tempo, il mio cuore e risorse economiche a fare del bene occupandomi della mia Onlus, che non è un capriccio da bambino viziato. Umanamente Lapo Elkann non è come lo descrivono gli altri ma un uomo con il cuore aperto e che ha voglia di fare del bene. Con l’incidente ho capito che è questo il mio nuovo motto di vita.

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