video suggerito
video suggerito

Lapo Elkann: “Mia madre Margherita Agnelli è autolesionista, ha diviso la famiglia in due”

Il rampollo degli Agnelli si racconta a cuore aperto in un’intervista al Corriere della Sera. Dal passato alle prese con le droghe (“Il mio problema è il fatto che non so limitarmi”) alla scelta di aiutare gli altri, passando per una rivelazione sul difficile rapporto con la madre: “Non c’è dialogo con lei, ha diviso la famiglia in due”.
A cura di Valeria Morini
73 CONDIVISIONI
Immagine

Lapo Elkann si è aperto su argomenti molto intimi e delicati, nel corso di una lunga intervista a Candida Morvillo al Corriere della Sera. Tra le rivelazioni più forti, quella sul rapporto difficile con la madre Margherita Agnelli, alla quale lancia accuse ben precise. "Non è possibile dialogare con mia madre, avendoci io provato un milione di volte", ha ammesso il rampollo 43enne, senza fornire troppi dettagli sulla guerra per l'eredità che si starebbe consumando nella famiglia torinese.

In primis, io non sono in grado di carpire e capire che infanzia ha avuto, ma ho capito con tristezza che è autodistruttiva e autolesionista e fa prevalere cose che io non farei prevalere su quello che dovrebbe essere una famiglia. Lei ha diviso la famiglia in due. Nel futuro, amerei che non ci fossero battaglie, ma le vuole lei e, se c’è da difenderci, ci difenderemo. È una scelta sua e io me ne rammarico. Fortunatamente, e molto tristemente, mi ci sono abituato. Ho dovuto imparare a proteggermi. Ci convivo accettandolo: mi rendo conto che mia madre ha visioni contorte e illogiche di come stanno i fatti

Il rapporto con il padre e i fratelli

Lapo ha invece parole molto tenere per il padre Alain Elkann: "Ha avuto un ruolo due volte difficile perché nostra madre ci portò in Brasile senza dirglielo e perché competeva con un nonno superuomo, che era la Ferrari, la Juve. Papà è uno scrittore e a me affascinava più Del Piero che un romanzo, però papà c’è sempre stato". Molto intenso anche il rapporto con i fratelli John, che "ha avuto un ruolo difficile perché doveva fare da mediatore fra mio padre e mia madre" e la sorella Ginevra, sempre al suo fianco.

L’amore che ho per loro è indistruttibile. Andrò a vivere a Torino per stare più vicino a John e, se dovessi rinunciare a soldi o aziende per i miei fratelli, lo farei perché hanno dovuto supportarmi e subirmi, hanno sofferto e affrontato difficoltà per colpa mia e non mi hanno mai giudicato. Siamo uniti non per le aziende, ma per l’amore che ci lega e perché ci accettiamo come siamo. Sono importanti per me, come è importante mio padre.

Lapo Elkann e l'abuso di droghe

A lungo, Lapo Elkann ha fatto i conti con l'abuso di droghe. In realtà, il suo problema vero è stato la dipendenza: "Non posso chiamare “sostanza” un essere umano, ma la prima volta è stata una prostituta. Dopo essere stato abusato (il riferimento è agli abusi subiti in collegio a 13 anni, ndr), ero confuso, non sapevo se ero etero, mi chiedevo se ero io colpevole. Col sesso a pagamento, avevo il controllo, sapevo quello che stava succedendo. Ma questo ha incrementato il buco e ha portato a uno scalare di problematiche, perché il passo successivo sono gli spinelli e via via peggiorando. Il mio problema non è una “sostanza” in sé, ma il fatto che non so limitarmi. Posso lasciare la coca, ma diventare ossessivo-compulsivo o work alcoholic e lavorare 14 ore al giorno. L’intensità è una forma di sostanza, una dipendenza. Il demone è lì, non dorme, devi sempre domarlo". Oggi, da vent’anni, incontra un’ora al giorno con i narcotici anonimi, e ha deciso di dedicare la sua vita ad aiutare gli altri.

Ero nel carcere di Nisida, un ragazzino, arrestato a undici anni, mi fa: Lapo, Lapo, sei figo! Chiedo perché. E lui: perché pippavi e andavi a prostitute. Mi sono sentito rabbrividire. Era un baby killer della camorra, aveva ucciso tre persone. Gli ho chiesto che avrebbe fatto se uno gli avesse dato un’opportunità e mi ha risposto: io, se torno al quartiere, mi do sei mesi di vita, m’importa solo di farmi e di andare a donne. Mi sono sentito male. Mi sono detto: adesso, con tutta la fortuna e i privilegi che hai, ti dai una mossa e vedi di fare la differenza.

Sulla fidanzata Joana Lemos

Oggi, Elkann è sereno anche grazie al legame profondo con la fidanzata Joana Lemos, conosciuta in un ristorante: "Ci ho provato subito in modo lapesco e mi è andata male. Le ho scritto un messaggio: ti voglio. La volevo molto prima che lei volesse me. Non ha risposto. Ho dovuto ricominciare in modo lapesco-romantico: costruire un rapporto dove ci si conosce, si vedono nello sguardo passioni, valori, la voglia di presente e di futuro". Al fianco della pilota portoghese, l'imprenditore ha trovato finalmente il grande amore.

Non ci nascondiamo niente. Abbiamo i codici del telefono l’uno dell’altro. È probabilmente la prima volta che non sono birichino, non guardo altrove e non ho più il complesso del seduttore

73 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views