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La madre di Nadia Toffa e il primo Natale senza di lei: “La sento sempre vicina”

Margherita si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera, in vista del primo Natale senza Nadia. “La sento sempre vicina a me”. Sempre al suo fianco durante la malattia, nei primi mesi si trasferì per Nadia a Milano. Poi, pochi mesi prima che morisse, le mentì per riportarla vicino casa: “È venuta a mancare lì”.
A cura di Andrea Parrella
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Sarà il primo Natale senza Nadia Toffa, quello di Margherita Margherita Rebuffoni, la mamma della giornalista morta pochi mesi fa, ad agosto del 2019, dopo una lunga malattia. La donna si racconta in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, parlando come se la figlia non fosse mai realmente andata via. "La sento vicina, credeva nella reincarnazione", che la sentirà al suo fianco anche in queste prime feste senza sua figlia. Il dolore per la perdita è accompagnato dalla consapevolezza di portare con sé anche una lezione che sua figlia è riuscita a trasmetterle, che oggi le serve ad andare avanti:

Ho imparato di più in quell'anno e mezzo con lei che in tutta la mia esistenza. Avrei fatto qualunque cosa per accontentarla e lei mi ha permesso di accudirla.

La madre di Nadia Toffa ripercorre i momenti difficili di quell'anno e mezzo di cure e sacrifici. Dopo essersi trasferita a Milano per diversi mesi, così da poter stare vicina a Nadia e permetterle di continuare a lavorare nonostante le cure, Margherita ammette:

All'inizio dell'estate le ho raccontato una bugia: le ho detto che ero debilitata, che avevo bisogno di essere ricoverata alla Domus Salutis per delle cure. E le ho chiesto di venire con me, visto che avevamo promesso di non lasciarci. Non sapeva che è una struttura per malati terminali. È venuta a mancare lì, il giorno prima mi sono accorta che era cambiata. Ho cercato di affrontare la sua malattia con rispetto. "Quando vuoi, vola tesoro mio", le sussurravo.

Nadia, gli amici e l'amore negli ultimi mesi di vita

Da genitore mutilato, così Margherita definisce tutti coloro che hanno la sventura di perdere un figlio, la donna racconta l'ultima Nadia, quella parte di lei che si opponeva all'immagine solare, coraggiosa e battagliera che per tutto il tempo della sua malattia ha voluto mostrare: "Lei non lo ammetteva, ma alla fine era molto debole. Non voleva più incontrare gli amici, per non farsi vedere ammalata". E chiarisce anche un aspetto legato alla vita sentimentale di Nadia Toffa che era parso poco chiaro: "Si era innamorata di un uomo dolcissimo, ma poi aveva allontanato anche lui con la scusa che non l'accompagnava a fare la chemio e la radio: non era vero. Lui aveva capito e aveva rispettato la sua decisione". 

Il libro postumo di Nadia Toffa

L'impegno di Margherita è, oggi, dare voce ai pensieri di Nadia Toffa, raccolti nel libro "Non fate i bravi", i cui proventi saranno destinati all'associazione che porta il nome della giornalista: "Stiamo portando avanti le sue battaglie […] Mi ha insegnato l'autostima. Mi diceva: "Mamma, ricordati che esisti. E quando non ci sarò più la tua vita deve andare avanti, perché la vita è sacra. Non sprecarne nemmeno un minuto. Io ti starò accanto".

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