Le Iene show: Antonella Clerici e la Prova del Cuoco sotto esame, video
É vero che anche l’occhio vuole la sua parte, ma in cucina non è sempre valido questo assioma. É ciò che vuole dimostrare Elena Di Cioccio nel suo servizio a Le Iene, usando come testimone Antonella Clerici ritornata a la La Prova del Cuoco, dove appunto pare che si premi più la fattura estetica delle pietanze piuttosto che l’effettivo sapore. Infatti il pubblico in sala è costretto a votare dei piatti che non assaggia. Elena allora vuole proporre ad Antonella tre piatti da lei preparati, due belli esteticamente ma disgustosi e uno bruttino ma (a giudizio de la Di Cioccio) di buon sapore.
I piatti sono un antipasto salmone e formaggio, una quiche (pasticcio) di ricotta e spinaci con l’aggiunta però di una grossa dose di aceto, e un dolce detto tricolore, preparato con tabasco e wasabi, la potentissima salsa verde tipica della cucina giapponese.
La iena ferma Antonella in strada e le chiede un giudizio estetico sui piatti. Il salmone prende un misero sei, mentre la quiche all’aceto e il dolce di wasabi, rispettivamente 7.5 e 9!
Quando però si passa all’assaggio cominciano I guai. Il dolce al wasabi e tabasco brucia completamente la bocca della Clerici e la quiche la fa quasi vomitare. Del salmone non è entusiasta, ma almeno dice che è commestibile. Elena spiega che lo scherzo è stato architettato proprio per mettere in evidenza il fatto che nella gara de La prova del cuoco si premia più l’estetica che il gusto, non facendo assaggiare i piatti al pubblico. Antonella Clerici è d’accordo ma spiega che non è possibile farlo per ragioni di sicurezza, nel caso in cui un ospite si sentisse male a causa di allergie o altro e la RAI non vuole assumersi responsabilità.
Piuttosto chiaro fin dall’inizio, inoltre quanto se ne dovrebbe cucinare per far assaggiare una quantità sufficiente ad ogni persona? e poi anche il tempo a disposizione per la degustazione non sarebbe sufficiente. Insomma la Iena poteva pensarci prima è non proporre questo servizio, che si piazza un pò come il due a briscola, completamente inutile, e neanche molto divertente a dirla tutta.
Stefano Brosca