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Le prime foto di Fausto Brizzi dopo lo scandalo molestie, il regista è al parco con la figlia

È il settimanale Chi a fotografare Fausto Brizzi al parco insieme alla figlia Penelope Nina, nata dal matrimonio con Claudia Zanella. Sono i primi scatti diffusi dopo lo scandalo molestie.
A cura di Stefania Rocco
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Dopo settimane di silenzio, è il settimanale Chi a fotografare Fausto Brizzi dopo lo scandalo molestie. Il regista è stato paparazzato al parco insieme alla figlia Penelope Nina, nata dal matrimonio con Claudia Zanella. Cappello a coprirgli la testa e occhiali da sole sul volto Brizzi parla al telefono mentre si diverte insieme alla sua bambina, l’unica figlia che abbia mai avuto. Nelle foto non c’è traccia della moglie che, tuttavia, lo ha difeso pubblicamente nell’unica dichiarazione rilasciata a proposito dello scandalo che ha coinvolto il marito.

Il regista accusato da 15 donne

Com’è noto, Brizzi è stato accusato da 15 donne, le cui testimonianze sono state rese note dalla trasmissione tv Le Iene. Già nei primi giorni, quelli in cui non si conosceva ancora con certezza l’identità del regista coinvolto nello scandalo, l’uomo volle rilasciare una dichiarazione spontanea attraverso la quale si dichiarò estraneo alla vicenda, nel tentativo di arginare le voci on ancora confermate sul suo conto:

Ho appreso con grande sconcerto dagli articoli apparsi sulle pagine di alcuni quotidiani dell'esistenza di ipotetiche segnalazioni di molestie fatte da persone di cui non viene precisata l'identità. Posso solo affermare, con serenità e sin da ora, che mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non consenzienti o condivisi. Per questo, escludo categoricamente di aver conferito mandato legale per trattare il risarcimento del danno in favore di presunte vittime. Procederò in ogni opportuna sede nei confronti di chiunque abbia affermato e affermi il contrario. In via precauzionale, e per evitare strumentalizzazioni, ho sospeso tutte le mie attività lavorative ed imprenditoriali. Chiedo a tutti il massimo rispetto della privacy della mia famiglia e, in particolare, di mia moglie.

La difesa della moglie Claudia Zanella

Claudia Zanella, moglie del regista, ha scelto di tenersi ai margini di questa vicenda fino a quando possibile. Pochi giorni fa, però, l’attrice madre della piccola Penelope Nina ha diramato un comunicato stampa a difesa del marito. Attraverso quella nota inviata al Corriere della Sera, la donna ha chiesto rispetto e silenzio, in attesa che ogni eventuale addebito sia discusso nelle sedi opportune e non all’interno di improvvisati tribunali mediatici:

Egregio Direttore,

Ho iniziato a fare l’attrice a 11 anni, oggi ne ho 38. In questi anni mi è capitato di sentire di tutto, racconti di molestie di produttori su attori e attrici, abusi di potere da parte di registi e casting (uomini e donne), avance ricevute poco gentili e decisamente fuori luogo. Ho anche conosciuto attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi. Se buona parte di tutto ciò che ho sentito ed è circolato nel nostro mondo fosse vero, da essere umano profondamente rispettoso del prossimo, ne sarei profondamente disgustata. Però deve esserci una distinzione: davanti alla violenza o all’abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece, dobbiamo rispondere con un secco ‘no’, e andarcene, come ho fatto io stessa molte volte in questi anni nell’ambiente del cinema, della televisione e della moda. Si può e si deve dire di NO davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace. Perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l’impegno, non a letto. Mi addolora molto ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto in questi giorni perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Mi spiace anche perché a prescindere dal fatto che l’imputato in questo tribunale mediatico sia mio marito, non trovo affatto corretto per nessuno essere descritto come il peggiore dei criminali. Mio marito ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio. Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche questa può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia.

Le accuse a carico di Brizzi

Dopo le dichiarazioni della moglie, Brizzi ha scelto di restare in silenzio. A parlare per lui oggi è l’avvocato che lo rappresenta. Le sue accusatrici, invece, hanno raccontato pubblicamente le presunte molesie subite. L’ex Miss Italia ed ex tronista Clarissa Marchese ha riferito di essere stata molestata in occasione di due incontri professionali. A metterci la faccia è stata, inoltre, la tatuatrice Vanya Stone che ha riferito oggi di aver fatto un esposto all’epoca dei fatti presumibilmente accaduti:

Un giorno, su Facebook, Fausto Brizzi mi scrive dicendomi che ho un viso interessante e che gli piacerebbe conoscermi per, forse, usarmi in un film. Mi invita nel suo studio, nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Mi trovo in un loft a due piani, lui mi fa salire al secondo dove ci sono una Jacuzzi, una doccia e un letto. Io sono perplessa ma lui mi spiega che lì, a volte, si ferma a dormire dopo il lavoro. Mi dice che vuole farmi un paio di foto e che mi devo spogliare perché i jeans e la maglietta possono nascondere eventuali difetti. Resto in mutande e reggiseno e lui comincia a toccarmi e a fare apprezzamenti. Io mi sento a disagio, per cui mi rivesto di corsa. A quel punto mi offre un massaggio – lì accanto c’era un lettino da massaggiatore – io rifiuto e lui mi si siede vicino e riprende a toccarmi. Lì accanto vedo la foto di una donna e gli chiedo se quella sia sua moglie. Lui mi dice che non lo è ancora, che si devono sposare due giorni dopo. All’improvviso, si spoglia e prende a masturbarsi. Io di solito sono una persona che reagisce ma in quel momento era tutto talmente irreale che sono rimasta paralizzata. Mi fissava con occhi che facevano paura. Poi sono riuscita a sbloccarmi: sono saltata in piedi e gli ho gridato che era un porco, un pervertito. Lui mi ha afferrata per le braccia cercando di fermarmi, dicendomi che, in fondo, sapeva che piaceva anche a me. Gli ho dato una spinta e sono fuggita giù per le scale. Appena uscita ho cominciato a piangere. Mi sentivo una stupida, sporca e in colpa. Dopo tre notti insonni, l’ho detto a mia madre e sono andata dai carabinieri a fare un esposto. Ma non è servito. Mi hanno detto che non avevo prove, che non potevano agire. Non so neanche se mi hanno creduto.

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