Leo Gullotta: “Ho vissuto serenamente la mia omossesualità, ma l’Italia è un Paese di etichette”
Leo Gullotta è uno dei grandi artisti del teatro e del cinema italiano, ha lavorato con grandi registi e ha vestito i panni tanto comici, quanto drammatici e sarcastici, e dopo 54 anni di carriera, non smette di stupire il suo pubblico con la sua bravura e l'intensità delle sue interpretazioni. In occasione dell'ultima giornata del Taormina Film Festival, l'attore ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera, nella quale parla del suo amore per la recitazione, ma anche delle sue scelte di vita delle quali non si è mai pentito, nonostante il nostro sia un Paese viziato dalle "etichette" e dagli "stereotipi".
Le provocazioni negli anni del Bagaglino
Anni di lavoro e di passione in cui Leo Gullotta ha vestito i panni più disparati, per suscitare ilarità, per far nascere riflessioni anche dal riso e per comprendere con il sarcasmo il mondo circostante, anche quello che è un po' più lontano dal nostro naso. Ed è quello che, specialmente negli anni del Bagaglino, l'attore siciliano e i suoi colleghi hanno cercato di fare, trovando sempre idee nuove e pungenti, come ha raccontato anche la CorSera: "Avevamo urlato: “Il re è nudo!” Squarciato un velo su figure che sembravano intoccabili. Il nome della signora Leonida, per esempio? Nasceva dal gioco con quello del segretario del Partito Comunista sovietico Leonìd Brèznev. Il messaggio era esplicito. Ma per chi aveva orecchie per intendere".
L'Italia Paese di stereotipi
Esplicito nell'arte come nella vita. È così che si potrebbe descrivere la personalità di Leo Gullotta, un uomo eccentrico anche a 74 anni, un uomo acculturato e curioso che vorrebbe vincere quei pregiudizi che macchiano costantemente la figura dell'Italia. Anche nel parlare della sua vita privata l'attore non ha mai nascosto il fatto che nei suoi confronti c'è sempre stata una sorta di reticenza, anche dinanzi alla sua omosessualità che, dichiara, di aver vissuto sempre in maniera tranquilla. Ed è proprio a questo proposito che emerge un aneddoto di qualche anno fa: "Sono orgoglioso della mia italianità e sicilianità. Ho sempre vissuto serenamente la mia vita, artistica e personale. Anche la mia omosessualità. Un giorno un suo collega mi chiese se lo fossi: risposi “Sì!”. Perché non l’avevo mai detto? Nessuno me lo aveva chiesto. La carriera, ciò che uno fa nella vita, ecco cosa conta. Però il nostro è un Paese di etichette e stereotipi. Contro quelli bisogna lottare. Sono di indole serena e curiosa. Senza la curiosità non si va da nessuna parte. Bisogna guardare, guardare e guardare. Altrimenti non ti metti in saccoccia nulla di utile per andare avanti".