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Levante e l’amore per Pietro Palumbo: “Un dio di una bellezza non comune, stiamo insieme da 2 anni”

Levante racconta l’amore per Pietro Palumbo, avvocato siciliano che la cantante e scrittrice conosciuto due anni fa. Un incontro, quello con l’uomo che sarebbe diventato il suo compagno, definito “un colpo di fortuna”: “Mi sono trovata a tavola con questo dio siciliano, di una bellezza non comune. Ma la sua bellezza è quasi trascurabile rispetto all’animo che ha”.
A cura di Stefania Rocco
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Un avvocato siciliano, lontano dal mondo della musica e dello spettacolo, ha conquistato il cuore di Levante, all’anagrafe Claudia Lagona. Lo ha protetto Pietro Palumbo, fin quando possibile. Le prime foto del suo compagno sono apparse sui settimanali quando ancora il pubblico cercava di decifrare il rapporto con Diodato, un ex fidanzato ingombrante. La verità è che da due anni Levante vive la sua storia d’amore lontano dai riflettori.

Chi è Pietro Palumbo, fidanzato di Levante

Stiamo insieme da quasi due anni”, racconta Levante al Corriere. Il volto di Pietro è diventato noto, impossibile tenerlo nascosto per sempre considerata la popolarità che ha investito la compagna. A “tradirli” una foto che ne ha rivelato l’identità:

Cerco di proteggerlo, e le uniche foto che sono uscite sono state rubate. Ho peccato di ingenuità: mi sono fidata di una famigliola. Quando ho visto lei allontanarsi con il telefonino ho pensato: “Lasciamole il suo momento di gloria con gli amici su WhatsApp”. Non pensavo che avrebbe venduto le foto a un settimanale.

Levante
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Il primo incontro tra Levante e Pietro Palumbo

Un colpo di fortuna. Così Levante definisce il primo incontro con Pietro. Un caso fortuito realizzatosi grazie alla partecipazione involontaria di un amico che alla cantante aveva dato buca: “È stato un grandissimo colpo di fortuna. Quella sera ero arrabbiatissima e un amico mi propose di uscire a mangiare. Poi ritrattò, si era scordato di una cena di compleanno. E lì mi sono trovata a tavola con questo dio siciliano, di una bellezza non comune. Ma la sua bellezza è quasi trascurabile rispetto all’animo che ha. Purtroppo dice arancina e non arancino… Siamo agli opposti, lui è di Palermo! Il dialetto? Pietro lo parla molto male, perché in casa non lo usavano. Mio papà invece ci parlava in dialetto, ma voleva che rispondessimo in italiano”.

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