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Linus sul figlio Michele: “Sta bene, ma ha ancora qualche problema motorio”

Il conduttore di Radio Deejay è tornato a parlare del brutto incidente domestico capitato al figlio Michele, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair. Il bambino, che in seguito a una caduta aveva perso temporaneamente l’uso delle gambe, ha recuperato all’80-90%. “Il momento più brutto è stato la risonanza magnetica. Era come aspettare una condanna a morte”.
A cura di Valeria Morini
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"Stranamente è un ricordo bellissimo. Perché c'era soltanto amore". Così Linus racconta il terribile incidente domestico capitato al figlio Michele, 11 anni, lo scorso 4 gennaio. In seguito a una banale caduta, il bambino ha battuto la testa e per alcuni giorni non è stato in grado di muovere le gambe. Il fatto, per fortuna, si è presto risolto: si è trattato di uno shock midollare, che ha causato una perdita dell'uso degli arti inferiori solo temporanea. A raccontare i dettagli dell'incidente, passato lo shock, è stato lo stesso Linus dal suo blog nel sito di Radio Deejay, suscitando l'affetto e la solidarietà di tantissimi fan. A distanza di oltre un mese, il conduttore radiofonico è tornato a parlare dell'episodio in un'intervista a "Vanity Fair", in cui ha spiegato che Michele sta molto meglio anche se non tutti i problemi sono stati risolti:

È a casa, continua la riabilitazione perché ha ancora qualche piccolo deficit motorio, ad esempio quando scende le scale. Ma adesso ha recuperato all’80/90%.

Non senza commozione, Linus ha raccontato le drammatiche circostanze dell'incidente, la paura, la preoccupazione:

Stranamente è un ricordo bellissimo. Perché c'era soltanto amore. Mentre nella vita quotidiana c'è l'invidia, ci sono i soldi, le complicazioni, l'egoismo, in quel momento c'era solo il fatto di stare con mio figlio. Che peraltro, a parte la prima mezz'ora dopo l'incidente, è sempre stato sorridente. Forse dentro di sé sapeva che si sarebbe risolto tutto. Però tu, da genitore, quando devi portare in braccio il tuo bambino di 11 anni, farlo sedere sulla sedia a rotelle e sistemargli i piedi, quei piedini lì che hai accarezzato centomila volte, non si riesce neanche a spiegare. I medici in realtà ci avevano detto sin dall'inizio che non c'erano lesioni, ma quando dopo tre giorni le gambe ancora non si muovevano e i dottori hanno detto ‘ma no, non c'è niente, però è strano', ca**o, quel ‘però è strano' mi ha fatto impazzire.

Linus ha proseguito raccontando i momenti più drammatici di quei giorni:

Il momento più brutto è stato la seconda risonanza magnetica. Michele nel tubo, io fuori accanto a lui, e dall'altra parte del vetro i medici. Quaranta minuti così, da un lato a incoraggiare mio figlio, dall'altro a cercare di decodificare le facce della neurologa e dei tecnici: se scherzavano tra di loro voleva dire tutto bene, se guardavano incuriositi era grave. È stato come aspettare la condanna a morte.

Sulla scelta di raccontare tutto sul blog, Linus ha spiegato:

All'inizio non so neanche io perché mi sono messo a nudo sul blog, dovevo scrivere un post e mi è sembrato giusto raccontare cosa stava succedendo, senza spiegare troppo. Poi attorno a noi si è creata una curiosità così morbosa che ho dovuto spiegare meglio. Senza esagerare, perché temevo che qualcuno dicesse che volevo cavalcare la cosa… Ho un po' di pudore a parlarne, ho rifiutato anche di andare in diverse trasmissioni televisive.

L'esperienza lo ha cambiato?

No. È come quando diventi padre: c'è un periodo in cui smetti di fumare, guidi più piano, fai tutto in modo diverso. Poi il bambino diventa parte della tua vita e tu torni a essere il vecchio str**o di prima. Certo, però, che queste sliding doors sono pazzesche.

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