L’italiana Rebecca Bettarini sposa l’ultimo erede dei Romanov: “Chiamatemi Altezza Imperiale”
Un matrimonio che non si fa fatica a definire da favola, quello di Rebecca Bettarini e il granduca George Mikhailovich Romanov, l'ultimo erede della dinastia Romanov, la famiglia degli zar di Russia che per secoli ha governato il paese. Le nozze si sono celebrate lo scorso 1 ottobre, dopo più di cento anni dall'ultimo royal wedding russo. In un'intervista al Corriere della Sera, la 39enne ha raccontato cosa comporta per lei ricoprire questo ruolo così importante e, soprattutto, come cambierà la sua vita dopo questo matrimonio: "Altezza imperiale, date le circostanze questo è il titolo ma… bisogna andare al significato profondo delle parole, principessa deriva a princeps, princìpi e sono i valori che condividiamo io e mio marito. Il mio amore per George va avanti da molti anni, sono entrata nel ruolo man mano".
Il primo royal wedding dopo cento anni
Un matrimonio in grande stile, come richiede una cerimonia tra esponenti di alto rango e che include il fior fiore della nobiltà europea, dopo più di cento anni dalle ultime nozze reali, come racconta la neo sposa alla testata italiana: "Quanto agli invitati, il fatto è che l’aristocrazia reale è una grande famiglia che ha secoli di storia condivisa. Sono tutti cugini di primo o secondo grado di mio marito: duemila invitati in chiesa, Sant’Isacco, una della cattedrali più grandi al mondo, e oltre 500 alla cena. Anzi, non fosse stato per il Covid sarebbero stati di più". Erano presenti anche i due rami della dinastia reale italiana: i Savoia e gli Aosta che pare si siano finalmente chiariti dopo anni di reciproco astio.
Come è nata la loro storia d'amore
Rebecca Bettarini, figlia del console Roberto Bettarini e di Carla Virginia Cacciatore ha vissuto un'infanzia in giro per l'Europa, spostandosi, imparando nuove lingue e conoscendo il mondo. Un'adolescenza diversa dalle altre, ma che le ha permesso di prepararsi a vivere affrontando i più repentini cambiamenti e che le ha dato l'opportunità di conoscere l'amore della sua vita: "Ci siamo conosciuti adolescenti alle feste di discendenti di varia aristocrazia, tutti un po’ imparentati tra loro… anche nella famiglia di mio padre ci sono legami aristocratici" racconta al Corriere, nonostante l'incontro decisivo sia avvenuto qualche anno più tardi:
Anni dopo ci siamo rivisti a Bruxelles quando lavoravamo entrambi in Belgio, dopo laurea e master in relazioni internazionali io ho lavorato per 12 anni per una grande realtà aerospaziale italiana, lui per un colosso minerario russo. Poi ci siamo rivisti a un ricevimento dell’Ambasciata francese a Bruxelles e abbiamo iniziato a frequentarci. Lui mi ha detto che voleva avviare l’attività della fondazione dedicata alla storia di famiglia e mi sono offerta di aiutarlo. Poi gli amori sono difficili da spiegare, succedono e basta e adesso sogno presto una famiglia, dei figli.
Nozze lontane dalla politica
Un matrimonio reale, ma in seguito al quale i due coniugi non hanno intenzione di impelagarsi in dinamiche politiche, che lasciano volentieri a Putin, ormai a capo del Governo russo da anni:"Non abbiamo ambizioni politiche, proprio no, non ci interessa. Come dice mio marito: abbiamo già guidato il Paese per trecento anni, adesso tocca ad altri. Mio marito ed io, con il nome dei Romanov, siamo felici di continuare la storia culturale della famiglia, le tradizioni, i valori."