Lite sfiorata tra gli ex Amici Marco Carta e Martha Rossi, ma era solo un equivoco

I social network, si sa, sono una cosa stupenda per certi versi. Ce ne sono altri, però, che rendono questi strumenti diabolici e capaci, per assurdo, di generare incomprensioni di proporzioni inaudite, anche tra vecchi "Amici". Vittime di questa logica sono stati, inconsapevolmente, Marta Rossi e Marco Carta, ex partecipanti del programma Amici, lui ne è uscito vincitore ed ha anche trionfato a Sanremo l'anno successivo, che hanno conservato un ottimo rapporto di amicizia nel corso degli anni. Rapporto che ha rischiato di incrinarsi dopo un messaggio pubblicato dal cantante sulla sua pagina Instagram, indirizzato a un destinatario non meglio specificato, colpevole di aver sfruttato la sua immagine per un'operazione video nata da un crowdfunding che, tuttavia, non ha mai visto la luce. Ne è seguito un invito chiaro ai suoi follower di non seguire più questa persona e screditarla.

Il mancato nome del destinatario ha fatto la sua parte nel suscitare in Martha Rossi il dubbio che Carta si stesse riferendo a lei, che ha risposto con un lungo post in cui si è difesa. In questi ultimi mesi, infatti, la Rossi ha messo su un progetto di crowdfunding per girare un video, aiutata anche da Carta, che però non è stato ancora pubblicato per ragioni che lei ha ben spiegato.

Insomma, una coincidenza di fattori che ha fatto scoppiare un grande fraitendimento risolto dallo stesso Carta che, con un post (chiaro ed esplicito stavolta) ha minimizzato il tutto dicendo alla Rossi che no, non era lei la destinataria del suo messaggio al veleno.

Così lei, risollevata, ha scritto:

Marco Carta in effetti ieri ero rimasta senza parole… e che i tuoi fan mi hanno scritto sulla pagina ed hanno cominciato a defollowarmi perché hanno pensato che quel post era per me perché ho fatto la campagna per la raccolta dei fondi del video su Music raiser. Poi tu irraggiungibile al telfono… vabbè! Mi hai fatto versare lacrime scemo! L importante è che tutto si risolva… mancava solo che mi chiamassero Arsenio Lupin!