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Lo sfogo di Ashton Kutcher: “Giornalisti lasciate in pace mia figlia”

L’attore ha attaccato i media che non rispettano la sua decisione di mantenere privata l’identità della piccola Wyatt Isabelle. Ashton Kutcher non vuole che la bimba sia vittima del mestiere dei genitori.
A cura di D.S.
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Il 30 settembre, Ashton Kutcher è diventato padre. La compagna Mila Kunis, infatti, ha dato alla luce la piccola Wyatt Isabelle Kutcher. L'attore ha intenzione di difendere con tutte le sue forze, la privacy di sua figlia. Così, è andato su tutte le furie quando diverse testate giornalistiche internazionali, hanno pubblicato delle foto che ritraevano la bambina. Gli scatti sono stati realizzati da alcuni paparazzi, mentre la famiglia si trovava a Santa Barbara, in California. In poco tempo sono comparse sul Mirror, Page Six, Daily Mail e Ok!. Da lì, poi, si sono diffuse rapidamente in rete. Non appena si è accorto dell'accaduto, Ashton Kutcher ha pubblicato uno sfogo sui social. Sul suo profilo Twitter ha cinguettato:

"Perché è così complicato per alcuni giornali rispettare il fatto che io voglia mantenere privata l'identità e la privacy di mia figlia anche per motivi di sicurezza? Per favore rispettate la mia scelta".

Insomma, l'attore non vuole che Wyatt Isabelle subisca una visibilità che non ha scelto di avere e che finisca con l'essere vittima del mestiere dei suoi genitori. Intanto, insieme a Mila Kunis, si gode la gioia di questa nascita. Nei mesi scorsi, durante il Conan Tuesday night, l'ex marito di Demi Moore ha dichiarato:

"È come se fossimo stati benedetti, amo essere chiamato papà. Siamo davvero fortunati, possiamo permetterci di trascorrere tutto il nostro tempo con lei. Per questo non abbiamo tate, siamo solo noi tre. Abbiamo raggiunto un buon compromesso: appena la mettiamo giù dorme. Ci svegliamo solo un paio di volte a notte. Appena la bambina è nata ho chiamato i miei genitori e mi sono scusato per non avere mai compreso quanto mi possano amare. Nelle prime settimane a casa con lei ho imparato come si calma un neonato e adesso mi sento "l'uomo che sussurrava ai bambini". Mi piace darla in braccio ai miei amici, farla piangere per un secondo e poi riprenderla, come a dire: "Mi prendo io adesso cura di te".

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