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Loredana Lecciso querela Repubblica: “Non ho mai chiesto niente a Justin Bieber”

Loredana Lecciso è su tutte le furie e dopo le indiscrezioni del quotidiano “La Repubblica” circa la volontà di chiedere un autografo a Justin Bieber, smentisce tutti ed attacca: “Ho letto su quel prestigioso quotidiano di fatti insensati e mai avvenuti”. E dà mandato al suo avvocato di adire le vie legali.
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Loredana Lecciso non si è mai avvicinata allo staff di Justin Bieber e non ha mai chiesto nessun autografo, né per lei né per i suoi figli. È su tutte le furie la moglie di Al Bano che nel pomeriggio di ieri diffonde una nota stampa per chiarire i fatti. Non avrebbe mai fatto leva sulla sua parentela con Al Bano per ottenere beneficio dalla situazione e si trovava all'Hotel Cavalieri Rome solo per questioni private, una vacanza con la sua famiglia.

Ecco il comunicato ufficiale di Loredana Lecciso:

Rimango esterrefatta, offesa e fortemente amareggiata per come, esercitando una professione come quella giornalistica, che dovrebbe raccontare con deontologia e aderenza ai fatti la realtà, si possa, di fatto, mettere in pratica un attacco personale altamente lesivo della mia dignità di donna ma soprattutto di madre. Ospite dell’hotel Cavalieri Hilton di Roma insieme alla mia famiglia, mi trovavo nella hall in procinto di partire alla fine del nostro soggiorno e mai in quella occasione mi sono avvicinata né ho chiesto alcunché a nessun dello staff del giovane cantante Justin Bieber, presente nello stesso albergo. Mai ho manifestato altro interesse, in quella occasione, se non di adempiere al mio dovere di sorveglianza genitoriale.

Poi se la prende con "La Repubblica":

Con immensa tristezza ho letto oggi sul prestigioso quotidiano nazionale La Repubblica il riferimento di fatti insensati e mai avvenuti. Per questi motivi e, ritenendo molto grave questa vicenda che lede anche la privacy dei miei figli minori, ho dato mandato al mio avvocato Cataldo Calabretta di adire le vie legali.

Proprio l'avvocato sottolinea, come si legge su AdnKronos, che la sua assistitita "conosce bene il meccanismo della comunicazione e della televisione, essendone una protagonista, ma in questa occasione ha deciso di non soprassedere, perché la vicenda coinvolge direttamente e ingiustamente i suoi figli minori".

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