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Malena: “Sono sempre stata bisex ed esibizionista, persi la verginità a 15 anni”

Malena racconta il periodo in cui, ancora impiegata all’interno di un’agenzia immobiliare, decise di imprimere una svolta alla sua vita: “Iniziai a trasgredire dopo un fidanzamento di 7 anni”.
A cura di Stefania Rocco
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Malena, pornostar che ha partecipato all’ultima edizione dell’Isola dei famosi, è un personaggio che va scoperto a poco a poco, dosato per comprenderne le mille sfaccettature. Filomena per i suoi genitori, Milena per gli amici e Malena per tutti quelli che hanno imparato a conoscerla solo in virtù della sua professione, questa donna diventata una pornostar non è solo quello che di lei si può facilmente vedere sullo schermo. Che fosse una persona profonda, dotata di una sensibilità caratterizzante era già emerso durante la partecipazione all’Isola. Dentro di lei, però, c’è anche tanto altro: la voglia di sfuggire a una realtà troppo piccola, il desiderio di non doversi nascondere per vivere a pieno la sua sessualità e la volontà di rifuggire gli schemi. È lei stessa che prova a darsi una chiave di lettura in un’intervista rilasciata a GQ, un resoconto del suo passato sconosciuto quando ancora non le era consentito vivere i suoi desideri alla luce del sole:

Milena è sempre stata un’esibizionista, che non ha mai nascosto la sua sessualità e la passione per il sesso. Sono sempre stata bisex e ho sempre provato il piacere di vivere questa mia inclinazione in totale libertà. Certo fare tutto questo quando nasci in un piccolo paesino del Sud non è semplice, ma ho continuato per la mia strada senza reprimere il mio istinto. Poi a un certo punto ho scelto di provare a farlo diventare una professione, scrivendo un email al migliore… e Rocco mi ha risposto. Da quel giorno è nata Malèna.

La prima volta di Malena

La sua prima volta risale all’epoca in cui aveva 15 anni. Non furono “scintille”, come si potrebbe essere portati a pensare, ma un approccio timido, carico del tradizionale imbarazzo:

La mia prima volta è abbinata a vergogna, timidezza, inadeguatezza, come penso per la maggior parte delle ragazze. Avevo 15 anni e c’era un ragazzino, che feci impazzire per parecchi mesi prima di concedermi. Ricordo anche il dolore e la paura. Da lì alcune esperienze sino a un lungo fidanzamento durato sette anni, di quelli ‘in casa’, troppo soffocanti per il mio carattere. Lo lasciai e dal giorno successivo iniziai a trasgredire in tutti i modi possibili. Feci una cosa che avevo sempre sognato, l’amore con una donna, che conobbi grazie a una chat e con cui ho ancora rapporti di amicizia.

Il gelo in paese quando fu scoperta la sua professione

Rompere gli schemi le è costato il biasimo della sua famiglia. Suo padre decise di allontanarlaSuo padre decise di allontanarla – hanno recuperato il loro rapporto solo all’Isola – e la madre, pur restandole vicina, non è mai riuscita a comprendere il percorso che la figlia aveva liberamente scelto di intraprendere:

Mio padre non accettò la cosa, vergognandosi del fatto che portavo il suo cognome, anche mia madre non approvò, ma fu più laica e accettò la mia scelta. Ma era comprensibile visto che erano i miei cari. Quello che mi ferì fu il comportamento di molta gente che conoscevo, in molti smisero di salutarmi, alcuni evitavano di stringermi la mano, e in molti non si recarono più nell’agenzia immobiliare in cui lavoravo.

Già prima di questo isolamento, però, la vita della Mastromarino non era stata facile. La madre si ammalò di tumore, suo padre dovette lascare l’Italia e lei fu costretta a rinunciare agli studi per poter contribuire all’economia familiare:

Porto cicatrici molto profonde, che il mio sorriso spesso nasconde. Ho dovuto smettere di studiare a soli 4 esami dalla laurea perché mancarono le energie economiche in famiglia per sostenerci. Mio padre dovette emigrare negli Usa per lavoro, e purtroppo mia madre si ammalò di tumore. Mi misi a lavorare facendo la mia parte, sacrificando una parte importante della mia vita e di sogni che ogni ragazza ha diritto di vivere.

La protezione di Rocco Siffredi

A proteggerla è stato Rocco Siffredi che l’ha raccolta sotto la sua ala, promettendole che l’avrebbe resa una star nel settore:

Rocco è un grandissimo professionista, preparato e molto umano, così come suo cugino Gabriele. Si impara moltissimo con lui, il sacrificio fisico e mentale è grande, si lavora anche nove ore al giorno, ma ripeto, in un ambiente super professionale. Ti insegnano a trasformare la fatica in piacere, passaggio non semplice e neppure scontato. Una cosa che ho capito lavorando sul set, è che se esiste un ‘oggetto’ questi è sicuramente l’uomo, e non come si tenderebbe a pensare la donna, che scandisce i ritmi e sceglie i suoi partner. La “casa di Rocco”? In un aggettivo: stupendo! Tutto molto nuovo e ben curato. La pulizia e l’ordine sono estremi, gli ambienti curati nel più minimo dei dettagli. Una vera e propria reggia formata da stanze, ambienti relax, bar, piscine e naturalmente i set dove si registra, sia al chiuso che all’aperto. Una piccola ‘Cinecittà del porno’, in cui Rocco è il re. Ma attenzione, c’è anche una regina, la moglie Rosa, sempre molto presente e partecipe nella supervisione generale.

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