Marco Liorni rimpiange il Gf di una volta: “Non è più un programma all’avanguardia”
Di fatto il Grande Fratello lui lo ha battezzato, essendo stato inviato all'esterno della casa nelle prime, storiche edizioni del programma. Naturalmente il percorso professionale di Marco Liorni lo ha visto prendere strade differenti, molto diverse da quelle che lo vedevano protagonista del programma che ha rivoluzionato la televisione italiana, per molti peggiorandola in realtà. Oggi è conduttore fisso de La Vita In Diretta in coppia con Cristina Parodi e certamente uno dei volti più autorevoli del piccolo schermo, in particolare di Rai Uno. Ma è inutile pensare che, affettivamente, non sia legato a quell'avventura televisiva, che ha coinciso con i suoi inizi e lui non si tira indietro dal dare un giudizio su questa ennesima edizione targata Marcuzzi, di certo non dotata della stessa forza mediatica che il Grande Fratello aveva un tempo. Un'edizione oramai in dirittura d'arrivo, visto che la prossima settimana andrà in onda la finale del programma. In un'intervista rilasciata al settimanale Nuovo, Liorni ha detto la sua, in qualche modo smentendo Alessia Marcuzzi, che all'inizio di questa edizione definiva il Gf un programma "avanti":
Ho visto la prima puntata di quest’edizione e ogni tanto mi sintonizzo per dare un’occhiata. Il GF per me ha un valore affettivo, trovo che Alessia Marcuzzi sia in ottima forma e mi incuriosisce l’evoluzione del programma. Ai tempi, questo reality fu assolutamente rivoluzionario dal punto di vista del linguaggio, perché mai nessuno prima si era presentato in tv parlando come se fosse a casa sua. E’ stata una trasmissione d’avanguardia. Ora è sicuramente uno show di successo, ma non di rottura come prima!
Liorni non fa solo televisione, ma si occupa di spettacolo a 360 gradicon una compagnia messa su insieme a sua cognata, con la quale sta mettendo su un progetto per parlare ai ragazzi dei temi di attualità più scottanti, dei quali devono essere in qualche modo messi a conoscenza. Temi, come il sesso e la violenza, sui quali è certamente chiamato a parlare anche con i suoi figli:
Ho avuto molte occasioni per farlo, una in particolare: Niccolò (primogenito quasi ventenne, Ndr) si è trovato ad avere la sua prima delusione sentimentale dato che la ragazza che amava l’ha lasciato. Si è confidato con me, anche perché non riusciva ad accettare la fine di quella storia. Allora è venuto fuori il discorso che in amore non ci sono obblighi, non esiste il possesso dell’altra persona e bisogna accettare la decisione altrui di stare da soli, anche a costo di soffrire. Lui ha recepito il messaggio ed è riuscito a farsene una ragione. Ecco, penso che questo sia il primo insegnamento che i genitori devono dare ai propri figli, per impedire che si inneschino meccanismi legati alla possessione e alla violenza.