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Massimo Ciavarro scrive a Nicole Kidman: “Forse ti diedi un numero sbagliato, se ti va cercami”

L’attore pubblica una lettera su Di Più indirizzata all’attrice australiana, con la quale girò insieme un film nel 1987: “Avrei voluto offrirti un gelato, in amicizia, ma Eleonora Giorgi era gelosa”.
A cura di Andrea Parrella
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"Che cos'è il genio? È genio, intuizione". Questa la frase che accompagnava il famoso scherzo del Necchi nel film Amici Miei. Ed è quello che viene in mente nel leggere la fenomenale lettera pubblicata da Massimo Ciavarro sul settimanale Di Più, indirizzata nientemeno che a Nicole Kidman. Fenomenale perché nasconde il confine che c'è tra l'uomo e il personaggio pubblico ed quindi sintomo di autenticità. Il sex symbol del cinema anni Settanta e Ottanta, la cui bellezza e atleticità fisica sono stati elementi portanti per la sua carriera, si è rivolto all'attrice hollywoodiana ex moglie di Tom Cruise per ricordarle il loro incontro risalente al 1987, anno in cui girarono insieme il film "Un'australiana a Roma".

Cara Nicole, ti ricordi di me, vero? Sono Massimo Ciavarro e nel 1987 hai girato con me, in Italia, un film da protagonista…

Il prosieguo della lettera, però, è ancor più bello dell'incipit. Ciavarro, infatti, da perfetto gentiluomo, rivela nella missiva indirizzata alla Kidman un desiderio, allora rimasto inespresso, ovvero quello di approfondire la loro amicizia. Cosa impedita dalla relazione che l'attore aveva, allora, con Eleonora Giorgi, amore dal quale è nato il figlio Paolo: “Mi sarebbe piaciuto, in amicizia, offrirti un gelato… Ma a casa c’era Eleonora Giorgi, stavamo insieme già da tre anni. Lei era gelosa…”. 

Ma il vero conquistatore è colui che sa mostrare anche le sue debolezze al momento giusto e Ciavarro rivela di aver paura che un passo falso, allora dettato da probabile emozione, possa aver compromesso il prosieguo di quella amicizia: "Poi mi è venuto un dubbio atroce, quello di aver sbagliato a scriverti il mio numero perché preso com’ero dall’emozione avevo avuto la sensazione di aver confuso le ultime cifre”. Ma il rimpianto non placa le intenzioni di Massimo Ciavarro, che chiude la sua epistole con un appello all'attrice, ovvero a farsi viva, così da poter mangiare il famoso gelato, “quello buono”. 

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