Massimo Giletti e la Fede: “Ho fatto 30 viaggi a Lourdes, da piccolo ero spesso in ospedale”
È molto stretto il rapporto che Massimo Giletti ha con la Fede, un legame che coltiva fin da quando era solo un bambino e che ha raccontato nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale Maria con te. “Nella mia vita ho fatto trenta viaggi a Lourdes. Ho avuto tanti contatti diretti con i malati, lavorando nelle piscine e, per i primi venti anni, andando anche in treno con loro. Quel luogo per me significa la presenza viva della Madonna” esordisce il conduttore e giornalista, rendendo pubblico un aspetto tanto privato della sua vita.
Le difficoltà vissute quando era un bambino
Giletti ricorda di avere iniziato ad avvicinarsi al mondo ecclesiastico fin da giovanissimo. Cresciuto tra Torino e una villa in campagna a Biella, il giornalista viene da una famiglia borghese che lo avrebbe spinto a guardarsi intorno fin dall’inizio e ad aiutare quanti non vivevano la sua stessa condizione di privilegiato. Lui stesso, per motivi diversi, sarebbe stato costretto a vivere non poche difficoltà da giovanissimo:
Ho iniziato a fare il chierichetto con i miei fratelli maggiori, sotto la guida di un sacerdote eccezionale, don Primo Zanotti. All’inizio del suo ministero sacerdotale non aveva ancora una chiesa (l’avrebbe costruita mio bisnonno Anselmo Giletti) e viveva in una dependance della nostra villa. Con la semplicità di un parroco di campagna riusciva a dare consigli veri e mi ha aiutato nei momenti difficili della mia vita, che purtroppo ci sono stati, anche nell’infanzia. Ero affetto da una forma grave di scoliosi e dai sette anni fino ai sedici ho dovuto portare corsetti, busti in gesso ed essere ricoverato più volte in ospedale. Per un bambino prima e un adolescente poi non è stata un’esperienza facile, ma le fatiche di quel periodo mi hanno poi temprato per il futuro.
I viaggi a Lourdes e il rapporto con la nonna
A 10 anni l'ex conduttore Rai ha fatto il suo primo viaggio a Lourdes con sua madre e la nonna cui era molto legato: “Sono andato a Lourdes per la prima volta quando avevo 10 anni con mia madre e mia nonna. Rimasi subito colpito dal quel luogo. Con mia nonna Bianca Maria ho vissuto anche un’altra esperienza molto formativa. Era presidente della San Vincenzo e a un certo punto mi ha detto ‘è ora che tu inizi a conoscere degli invisibili, cioè quelli che noi borghesi facciamo finta di non vedere'. Ero cresciuto in un ambiente dorato, ma lei mi portava con sé con la sua cassetta azzurra a dare dei soldi ai poveri che vivevano nelle soffitte. È lì che ho imparato, iniziando a sviluppare la sensibilità verso gli ultimi”. Una Fede fortissima quella del conduttore, sviluppata negli anni:
È una ricchezza, un dono, o ce l'hai o non ce l'hai. Io sono sempre stato restio a parlarne, perché è una dimensione del tutto personale, dovrebbe rimanere dentro a ognuno di noi. Non esiste un luogo ideale, la Madonna la puoi trovare ovunque. Certo a Lourdes è tutto più facile, ti conduce in uno stato di immediata serenità, ma è nella vita quotidiana che bisogna portare quello che lì hai vissuto.
L’amore di Giletti per la madre
Giletti dà voce a un grande rammarico, non essere riuscito a convincere la Rai a organizzare una diretta da Lourdes: “In Rai ho provato in tutti i modi a proporre un grande evento che potesse mostrare Lourdes, ma non ci sono mai riuscito, malgrado tutti i programmi che ho condotto abbiano avuto sempre successo. Mi interessava raccontare il messaggio di Maria con diversi linguaggi e pensavo di essere abbastanza titolato per farlo visto che a Lourdes ci vado spesso, l’ultima volta lo scorso anno”. Infine, si concentra nel rapporto con la madre:
È una persona straordinaria. Credo che quello che sono lo devo a lei; mi ha insegnato i valori veri della vita, che non vengono alterati da questo mondo di lustrini che è lo spettacolo, che sa essere anche cinico.