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Meghan Markle ha avuto un aborto spontaneo

Una lunga confessione in una lettera-editoriale pubblicata sul New York Times dal titolo “The Losses We Share”, Meghan Markle confessa di aver avuto un aborto spontaneo questa estate: “È successo mentre stavo cambiando il pannolino ad Archie, sono caduta a terra stringendolo tra le mie braccia”.
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Meghan Markle ha avuto un aborto spontaneo questa estate. Una lunga confessione in una lettera-editoriale pubblicata sul New York Times dal titolo "The Losses We Share", le perdite che condividiamo, e l'inequivocabile appoggio: "Forse il percorso verso la guarigione inizia con tre semplici parole:stai bene?". Un saggio straziante, un racconto inedito, una notizia che ha lasciato senza parole i fan della coppia: "Mi sono lasciata cadere a terra mentre stavo cambiando il pannolino ad Archie. Ho canticchiato una ninna nanna per mantenere entrambi calmi". 

L'editoriale di Meghan Markle

"Era una mattina di luglio che iniziava normalmente come qualsiasi altro giorno: preparando la colazione". È l'incipit della lunga confessione che Meghan Markle ha fatto al New York Times: "Dopo aver cambiato il suo pannolino, ho sentito un forte crampo". E ancora: "Sapevo, mentre stringevo il mio primo figlio, che stavo perdendo il secondo". 

Ore dopo, ero in un letto d'ospedale a tenere la mano di mio marito. […] Ho provato a pensare come saremmo andati avanti. […] Ho pensato a un momento di un anno fa, quando io e Harry stavamo finendo un lungo tour in Sud Africa. Ero esausta. […] Un giornalista mi chiese: "Stai bene?". Gli risposi onestamente: "Grazie per avermelo chiesto. Non tutti me lo chiedono".

La perdita di un figlio

Meghan Markle si interroga sul peso e sul valore di quello che le è successo: "Perdere un figlio significa portare un dolore quasi insopportabile, vissuto da molti ma di cui parlano pochi". Venti donne su cento, spiega Meghan, "avrebbero sofferto di aborto spontaneo". Una conversazione che resterebbe un tabù perché "piena di vergogna, che perpetua un ciclo di lutto solitario". Un editoriale accorato che si chiude con un punto già evidenziato al centro del suo scritto: "Ci stiamo adattando a una nuova normalità in cui i volti sono nascosti da maschere, ma ci costringiamo a guardarci negli occhi, a volte pieni di calore, altre volte pieni di lacrime. Per la prima volta, da molto tempo, come esseri umani, ci stiamo davvero guardando. Stiamo bene? Lo staremo". 

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