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Michael Jackson fuggì da New York l’11 settembre 2001

Michael Jackson, Liz Taylor e Marlon Branco in fugga da New York l’11 settembre 2001, questo è il racconto che Vanity Fair offre ai suoi lettori, forse, con la speranza che nessuno dimentichi uno dei capitoli più bui della storia contemporanea.
A cura di alessia mancini
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torri gemelli attaccate l'11 settembre

L'11 settembre 2001 è una data difficile da dimenticare. Gli Stati Uniti furono scossi dal crollo delle torri gemelle e, mentre migliaia di persone morivano vittime dei terroristi, alcuni americani tentavano di scappare dalla Grande Mela con la speranza di trovare riparo altrove. Ora, quel terribile momento torna di nuovo nella mente di tutti noi. La notizia che Al Qaeda aveva in programma un altro 11 Settembre riempe di angoscia i nostri cuori e Vanity Fair decide di tornare col pensiero a uno dei capitoli più bui della storia contemporanea, raccontando come vissero Michael Jackson, Liz Taylor e Marlon Brando quei terribili momenti.

I due attori si trovavano e New York per assistere al concerto di Jacko, quando furono informati dello schianto dei due aerei contro uno dei simboli per eccellenza della Grande Mela. L'esibizione di Michael Jackson era organizzata per il 10 settembre al Madison Square Garden. Il crollo delle Twin Tower scosse talmente tanto il cantante che, alla fine, il re del pop decise di noleggiare un auto per fuggire lontano da quell'inferno di fuoco, sperando di salvarsi dalla tragedia che aveva investito l'America.

Jacko e Taylor

Così, racconta Vanity Fair, Liz Taylor insieme a Jacko e a Marlon Brando noleggiarono un auto e decisero di abbandonare la città. Furono sicuramente ore di grande sconforto e paura. Michael e Brando guidarono, dandosi il cambio, fino a quando non raggiunsero l'Ohio. Il loro viaggio della speranza venne interrotto solo da alcune tappe effettuate per ristorarsi. I fast food scelti da Marlon ( Burger King e Kfc ) crearono un pò di dissidio tra gli amici ma il viaggio poi continuò senza ulteriori interruzioni. Quei minuti interminabili sono stati riportati alla luce da Vanity Fair ma è stato l'assistente di Jacko a voler raccontare uno degli epidosi, forse più significativi, del re del pop. Un momento di vita che ha unito milioni di americani spaventati dalla notizia che la guerra era riuscita a superare i confini del loro Paese.

L'indiscrezione non sembra trovare d'accordo l'assistente di Liz Taylor. A quanto pare l'attrice non si mosse da New York per recarsi poi a Ground Zero. Non è importante capire quali dei due assistenti dica la verità è necessario non dimenticare mai quegli attimi che segnarono, per sempre, la vita dei nostri fratelli.

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