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Michelle Obama: “Le nostre figlie nate da fecondazione in vitro, anni fa ho avuto un aborto”

La ex First Lady americana confessa per la prima volta la decisione presa con il marito Barack Obama anni fa: in seguito a un aborto spontaneo, scelsero di ricorrere alla fecondazione assistita, che ha permesso loro di avere le figlie Malia e Sasha. Nel suo libro Becoming, Michelle parla anche dei problemi di coppia vissuti in passato con il marito.
A cura di Valeria Morini
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Le figlie dell'ex presidente Usa Barack Obama e della moglie Michelle sono state concepite tramite la fecondazione in vitro. È stata la stessa Michelle Obama a rivelarlo per la prima volta all'interno del suo libro "Becoming", spiegando come Malia e Sasha siano venute al mondo grazie all'aiuto della medicina, in seguito a un aborto spontaneo subito vent'anni fa. La ex first lady americana si è aperta come mai prima, parlando anche dei problemi di coppia vissuti in passato con il marito.

Il dolore per l'aborto

Intervistata dalla ABC nel noto programma Good Morning America per presentare il libro (in uscita negli Stati Uniti il 13 novembre), la Obama ha raccontato l'enorme dolore vissuto dopo aver perso un figlio. "Mi sentivo come se avessi fallito, non sapevo quanto fossero comuni gli aborti perché non ne se ne parlava", ha ammesso con amarezza, spiegando come quel momento sia stato difficile sia per lei che per il marito: "Ci siamo chiusi nel nostro dolore, pensando che qualcosa in noi si era rotto ". Poi l'appello: "È importante spiegare alle giovani madri che gli aborti accadono". Sposata con Obama dal 1992, all'epoca aveva 34 anni e sentì che "l'orologio biologico è qualcosa di reale". La coppia decise di ricorrere alla fecondazione in vitro, che ha permesso loro di avere prima Malia Ann, nata il 4 luglio 1998, e poi Natasha, soprannominata Sasha, nata il 10 giugno 2001.

Penso che la cosa peggiore che facciamo l'un l'altra tra donne, sia non condividere la verità sui nostri corpi e su come funzionano.

I problemi matrimoniali con Obama

La Obama ha parlato anche di come il suo rapporto di coppia con il marito sia stato talvolta difficile. In particolare, fu drammatico quando lui si assentò per lavoro lasciandola a casa, costretta a somministrarsi da sola le iniezioni per il trattamento della fecondazione assistita. Si affidarono allora alla terapia di coppia: "Divenne uno dei modi in cui abbiamo imparato a parlare delle nostre differenze", ha dichiarato Michelle, che ha voluto dare un consiglio a chi affronta gli stessi problemi:

Conosco troppe giovani coppie in difficoltà che pensano di avere qualcosa di sbagliato in loro. Voglio che sappiano che noi, Michelle e Barack Obama, abbiamo un legame stupendo e ci amiamo, ma lavoriamo sul nostro matrimonio. E cerchiamo aiuto quando ne abbiamo bisogno.

Contro Donald Trump

Michelle ha infine parlato di Donald Trump, dichiarando che "non lo perdonerà mai" per aver alimentato la teoria secondo cui Obama non sarebbe nato negli Stati Uniti. "Una situazione pazzesca e meschina", ha scritto nel libro, "non riusciva a nascondere il suo bigottismo e la sua xenofobia. E se qualcuno con una mente instabile armato di pistola fosse andato a Washington, magari a cercare le nostre ragazze? Donald Trump, con le sue innumerevoli e sconsiderate allusioni, stava mettendo a rischio la sicurezza della mia famiglia. Non potrò mai perdonarlo". La replica dell'attuale presidente non so è fatta attendere ed è arrivata via Twitter: "Sono io che non perdono Barack Obama per quello che ha fatto alle nostre forze armate".

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