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Mikaela Neaze Silva, la velina di Striscia: “Sono vittima di cyberbullismo pornografico”

La velina bionda del tg satirico racconta la squallida vicenda in cui è rimasta coinvolta, che ha portato a una pioggia di insulti. Mikaela fa un appello alle giovani vittime come lei: “Subito o anni dopo, l’importante è denunciare”.
A cura di Valeria Morini
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Confessione choc di Mikaela Neaze Silva, la Velina bionda di Striscia la Notizia. Ai Vittorio Zucconi e Edoardo Buffoni al TgZero di Radio Capital, la splendida modella che insieme a Shaila Gatta regala gli stacchetti nel tg satirico svela di essere stata vittima di una squallida forma di cyberbullismo. È stata costretta a sporgere denuncia perché qualcuno ha diffuso messaggi vocali a sfondo pornografico facendo credere che la mittente fosse proprio lei. Oltre al danno, la beffa: proprio a causa di tali messaggi ha ricevuto diversi attacchi via social.

Dopo gli insulti razzisti, l'attacco di un hacker

Ligure di Camogli, nata da papà angolano e mamma afghana, Mikaela Neaze Silva è stata presa di mira sin dal suo ingresso a Striscia per le sue origini etniche. Lei ha ignorato le becere critiche, andando avanti per la sua strada. Poi, l'incomprensibile attacco da parte di un hacker, che ha raccontato così:

I social hanno ormai preso il sopravvento. Ho ricevuto messaggi piuttosto sgradevoli su Instagram, che è l'unico social cin cui sono reperibile. C'erano insulti, non più di tipo razzista sulla mia etnia. Hanno attribuito al mio nome dei messaggi vocali che giravano su whatsapp, messaggi vocali di una ragazza con un accento lombardo (io sono ligure!) di tipo pornografico. Le persone che non mi conoscevano pensavano che fossi io!  I messaggi venivano mandati da un hacker con allegata una mia foto. Secondo me c'è stato un accanimento: quando una persona è forte e non risponde agli insulti razziali, devono attaccarsi a qualcos'altro, ferirla in un altro modo. Non sono ferita, ma di certo non è stato piacevole ricevere messaggi di persone che mi insultavano per qualcosa che non ho mai detto o fatto. Non è nel mio essere parlare in quel modo. Ho fatto a una denuncia alla polizia postale, aiutata da Striscia. Ma penso alle ragazze che non hanno una protezione mediatica come me e si trovano ad affrontare queste cose da sole. Abbiamo visto casi di suicidi, è indecente.

Dalla parte di Asia Argento e di #MeToo

Vittima di una forma di molestia per via virtuale, Mikaela ha detto la sua sui casi di abusi e avance nel mondo dello spettacolo di cui si sta tanto parlando. In particolare, è dalla parte del movimento #MeToo e non biasima affatto Asia Argento o le altre donne coinvolte nello scandalo perché hanno atteso molto tempo prima di denunciare.

Ogni donna deve essere cosciente del proprio valore. Solo denunciando si possono combattere queste cose. Asia Argento ha detto tutto dopo diversi anni, ma non c'è un limite per denunciare un fatto del genere. Questi avvenimenti possono portare a veri choc. Per me è giusto denunciare, anche dopo 20 anni. L'importante è denunciare.

Chi è Mikaela Neaze Silva

23 anni, Mikaela è nata a Mosca, dove i genitori studiavano medicina. A 6 anni si è trasferita a Camogli ed è cresciuta nella cittadina ligure con mamma e sorella, diplomandosi al liceo linguistico. Parla cinque idiomi (portoghese, italiano, francese, inglese e spagnolo) e, prima di entrare a Striscia, ha lavorato nel corpo di ballo di "Zelig Circus", "Dance Dance Dance", "Facciamo che io ero" e nello spot della Tim con Sven Otten. Mikaela è la prima velina di colore nella storia del tg satirico.

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