Mischa Barton tra arresti e problemi psichici: ascesa e caduta della Marissa di “The O.C.”
Correva l'anno 2003, quando Mischa Barton – modella 17enne con alle spalle un piccolo ruolo ne "Il sesto senso" e il film saffico/adolescenziale "L'altra metà dell'amore" – appariva per la prima volta nel ruolo di Marissa Cooper in "The O.C.", teen drama che negli anni 2000 entrò nel cuore degli adolescenti sulla scia dei predecessori "Beverly Hills 90210" e "Dawson's Creek". Bionda e bellissima, perfetta incarnazione della borghesia ricca e annoiata della California meridionale (alla faccia della sua vera nazionalità: Mischa è inglese), faceva innamorare il proletario problematico ma dal cuore d'oro Ryan/Ben McKenzie, tanto da mollare per lui il prestante fidanzato e scandalizzare la società bene di Orange County. Peccato che, per tre turbolenti stagioni, la splendida quanto tormentata Marissa animava la serie con un elenco sterminato di tragedie e disavventure, tra cui abuso di alcool, tentato suicidio con overdose di farmaci, amicizia disastrosa con uno psicopatico, amore estemporaneo con una ragazza, tentato stupro subito dal fratello di Ryan, espulsione dalla scuola e indiretta responsabilità nella dipartita dello sfortunatissimo Johnny, fino alla tragica morte dopo un incidente stradale tra le braccia dello stesso Ryan, in una scena divenuta cult. A guardare le vicende personali della Barton, sembra che la tendenza autodistruttiva del suo personaggio più celebre le sia rimasta incollata addosso, in un drammatico corto circuito che è purtroppo comune a tante celebrità.
È notizia recentissima che la Barton è stata ricoverata in ospedale per essere sottoposta a una perizia psichiatrica, dopo aver dato in escandescenze nel giardino della sua casa di West Hollywood. Testimoni hanno parlato di urla deliranti e TMZ ha diffuso foto di una Mischa visibilmente fuori di sé, vestita soltanto di una camicia. Scene drammatiche che purtroppo non sono affatto una novità nella vita dell'attrice che nella sua pur giovane esistenza (ha solo 31 anni, compiuti il 24 gennaio) ha alternato momenti tranquilli a periodi di forte esaurimento nervoso e problemi giudiziari.
Il primo ricovero, i guai legali, il conflitto con la madre
La popolarità ottenuta con "The O.C." non ha decisamente aperto le porte di Hollywood alla Barton, che – nonostante il ventunesimo posto nella classifica delle 100 donne più "hot" del 2006 secondo Maxim – si è dovuta accontentare di ruoli poco appetibili nel collegiale "St. Trinian's" e nella disastrosa rivisitazione del capolavoro di Boccaccio "Decameron Pie". La tv l'ha rivoluta nel 1009 nella serie "The Beautiful Life: TBL" (inedita in Italia), mentre il cinema, in questi ultimi anni, le ha offerto solo parti in pellicole di serie B. Intanto, sul fronte privato, i problemi di Mischa si sono moltiplicati, sino a far apparire la vita di Marissa Cooper, al confronto, una sequela di gioie. Oppressa da una famiglia che pretendeva da lei il massimo impegno professionale ("Chiedevo se potevo lasciar perdere e ogni volta la risposta era "No, devi continuare", era come se non potessi dire di no. Avevo solo 17 anni ed avevo l'impressione di averne 35", raccontò a People nel 2013), dopo l'addio a "The O.C." è stata arrestata nel 2007 con l'accusa di guida in stato di ebbrezza, possesso di marijuana e guida con patente scaduta. Risale al 2009 il momento più drammatico, quando è stata ricoverata contro la sua volontà nel reparto psichiatrico del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles. Nel 2010 il suo padrone di casa di New York l'ha citata in giudizio per aver rifiutato di pagare l'affitto, mentre nel 2013 il mondo intero ha chiacchierato e speculato sul suo drastico (ma temporaneo) aumento di peso che ne ha stravolto l'invidiabile fisico longilineo. Infine, nel 2015, è stata la stessa Barton a citare la madre per "violazione del contratto" e "furto" su una casa di loro proprietà a Beverly Hills. A guardare la sua pagina Instagram, sembrava che negli ultimi tempi fosse tornato il sereno nella vita della sfortunata diva britannica. Il ricovero improvviso e i nuovi problemi psicologici raccontano una storia molto più amara: superare i propri fantasmi sembra essere ancora più difficile, se vivi costantemente sotto le luci della ribalta.