Monica Leofreddi: “Il mio stalker mi ha intestato due case, ma potrebbe diventare pericoloso”
Qualche giorno fa descrivemmo la situazione assurda riguardante Monica Leofreddi, praticamente stalkerata da anni da un uomo più grande di lei che la perseguita da tempo ed è giunto addirittura a dire d'essere il padre dei suoi figli. E' quanto la conduttrice confessa in un'intervista a Oggi:
La richiesta di riconoscimento della paternità di mio figlio Riccardo, che Goffredo Imperiali (lo stalker, ndr) aveva inoltrato al Tribunale dei minori di Roma nel gennaio 2011, quindi dopo la mia denuncia per stalking. Quando il 17 gennaio mi hanno convocato in Procura, pensavo che volessero finalmente interrogarmi sulla persecuzione di quel tale. Invece il magistrato mi ha chiesto: “Signora, ma perché non fa vedere il figlio a suo marito?”. Insomma, le mie denunce, circostanziate e documentate, erano cadute nel vuoto e infatti pensavano di archiviarle. La delirante istanza dello stalker, invece, era stata presa sul serio e io mi dovevo difendere dall’accusa di essere una madre degenere
E' questa dunque la situazione paradossale nella quale si trova Monica Leofreddi, costretta a non poter vivere serenamente la propria vita e a costringere a continui spostamenti anche i suoi figli: "Finora questa persona giustifica le sue azioni con un assurdo senso di protezione nei miei confronti, ma domani potrebbe anche cercare di farmi del male. Mi hanno consigliato di vivere blindata, assumendo tutta una serie di precauzioni. Ho dovuto cambiare l’asilo di mio figlio Riccardo perché il giardino in cui lo portavano a giocare era troppo visibile dalla strada. Ma io non ho la possibilità economica di assumere delle guardie del corpo".
Se infatti la persecuzione dell'uomo si potrebbe ritenere innocua in quanto, fondamentalmente benevola, la conduttrice spiega come, avendo consultato alcuni esperti, le è stato spiegato che il comportamento potrebbe completamente capovolgersi: "Quest'uomo mi ha persino intestato due case. Ho cambiato casa tre volte, ma lui, non si sa come, è sempre riuscito a ritrovarmi. La criminologa alla quale mi sono rivolta mi ha spiegato le cose molto chiaramente: questa morbosa ossessione amorosa che è nata dal nulla, in un nulla potrebbe trasformarsi in odio".