Morta Madame Claude, procurò prostitute a Kennedy, Gheddafi e Marlon Brando
E' morta a 92 anni Madame Claude, proprietaria del più noto bordello di Francia. La notizia potrebbe passare assolutamente inosservata se in quel luogo, stando a quanto racconta la leggenda, oltre che un libro interamente dedicato a questo insolito personaggio, uscito nelle librerie lo scorso anno, non si fossero trovati, in qualità di clienti, alcuni dei più illustri personaggi politici e del mondo dello spettacolo degli ultimi cinquant'anni: dal presidente americano John Fitzgerald Kenndy a Muammar Gheddafi, oltre che l'attore premio Oscar Marlon Brando. Nessuno dei tre potrà sfortunatamente dare testimonianza della cosa, essendo morti anche loro, e probabilmente se pure fossero in vita, non è una rivelazione che farebbero a cuore così leggero (specie i primi due).
Madame Claude è stata una specie di mito, soprattutto nei decenni '60 e '70 del secolo scorso, quando di fatto, oltre a controllare una rete di centinaia di prostitute, sarebbe diventata la principale referente con cui il mondo politico e dello spettacolo si interfacciavano. Claude, il cui vero nome era Fernande Grudet, agiva di fatto comeuna vera e propria agente di prostitute, ma nella sua vita aveva svolto anche un ruolo fondamentale per la luberazione della Francia dal nazifascismo. Era infatti impegnata in maniera strenua nella Resistenza Francese durante la seconda guerra mondiale, prima appunto di aprire il suo bordello a Parigi, alla fine della guerra. Il legame con il mondo politico e la sua sedicente conoscenza delle alte sfere, portà Madame Claude ad essere persino contattata dalla CIA, i servizi segreti americani, perché trovasse delle ragazze che potessero tenere su il morale durante gli accordi di pace di Parigi del 1973, che portarono alla fine della guerra americana in Vietnam.
Kennedi le chiese una donna come Jackie, ma "più hot"
Lo scrittore William Stadiem ha trovato così interessante il personaggio da dedicarle un libro e in questa biografia sono appunto citati i nomi di alcuni di quei personaggi di spiecco che passarono per il suo bordello, compresi soprattutto i su citati Kennedy, Gheddafi e Brando. Quanto al presidente americano tragicamente ucciso a Dallas nel 1963, pare che fosse un frequentatore abituale del bordello, il che potrebbe essere in qualche modo avvalorato dalla sua passione inarrestabile per le donne che, stando a testimonianze e numerosi scritti, era quasi patologica. Il libro racconta come una volta JKF fece a Madame Claude una proposta bizzarra, esigendo una prostituta che somigliasse a sua moglie Jackie Kennedy, con un piccolo particolare, che fosse cioè "hot".
I guai con la legge, poi un film sulla sua vita
Nel 1976 le indagini del giudice Jean Louis Bruguire sui suoi guadagni illeciti grazie al sesso, la costrinsero a fuggire dalle imposte e dalla Francia, rifugiandosi negli Stati Uniti. Solo nel 1980 fu assolta per le imposte, ma vene ugualmente arrestata e incarcerata per quattro mesi. Sorte identica quella cui fu costretta nel 1992, quando non riuscì ad evitare l'incarcrazione per aver procurato sesso a pagamento. Non solo imprenditrice e donna legata segretamente al mondo della politica, Madame Claude era conosciutissima anche nell'ambiente dell'arte: il pittore Marc Chagall volle ritrarla più volte nei suoi dipinti di nudo. Una vita a dir poco straordinaria quella della donna, da film si direbbe. Ma qualcuno ci ha già pensato, visto che nel 1977 un film fu ispirato alla sua figura. La massima di Madame Claude, passata agli annali e che consegna in qualche modo la cifra dell'artista, è la seguente: "Ci sono due cose per le quali la gente sarebbe sempre disposta a pagare, cibo e sesso. Non sono mai stata una brava cuoca".