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Morto Nicky Pende, era l’ex marito di Stefania Sandrelli e padre di suo figlio Vito

Morto il chirurgo romano, noto playboy negli anni 60, che fu sposato con la Sandrelli dal 1972 al 1974. Pende è noto anche per un fatto tragico di cronaca nera: nel ’78 fu vittima di un’aggressione da parte di Vittorio Emanuele di Savoia che, armato, sparò causando la morte di un ragazzo di 19 anni.
A cura di Valeria Morini
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È morto a Roma, il 7 marzo, il chirurgo Nicola Pende, noto per essere stato il marito dell'attrice Stefania Sandrelli. Il matrimonio durò solo pochi anni, ma dal loro amore nacque Vito, secondo figlio della diva (e quindi fratellastro di Amanda). Soprannominato Nicky, Pende era un celebre playboy negli anni 60, che rimase suo malgrado coinvolto in una tragedia che lo vide protagonista insieme a Vittorio Emanuele di Savoia e a un ragazzo morto a soli 19 anni.

Il matrimonio con Stefania Sandrelli

La Sandrelli sposò Pende nel 1972, molto tempo dopo la celebre relazione con Gino Paoli. Il figlio Vito nacque nel 1974, ma la coppia decise di separarsi già nel 1976. In un'intervista rilasciata molti anni dopo a Repubblica, l'attrice definì il matrimonio "tutto sbagliato": "Dovevamo separarci. Volavano le pentole". Il loro rapporto, già reso difficile dalla frequentazione di Pende della dolce vita romana, venne messo definitivamente in crisi dal flirt che la Sandrelli ebbe con l'attore francese Gerard Depardieu, incontrato sul set del film "Novecento" di Bernardo Bertolucci. Quello con Pende resta l'unico matrimonio contratto dalla grande l'attrice. Il figlio Vito ha seguito le orme del padre ed è un noto chirurgo.

La tragedia di Cavallo

Pende è ricordato anche per un assurdo caso di cronaca nera: la sparatoria che ebbe luogo il 18 agosto 1978 sull’isola di Cavallo, all'epoca una rinomata località per vip fra la Sardegna e la Corsica. Tutto nacque da un litigio scoppiato per futili motivi tra Pende e Vittorio Emanuele di Savoia, furente perché era stato portato via il gommone di suo figlio: arrivato sullo yacht di una comitiva italiana, imbracciò una carabina sparando un colpo. Il playboy romano ne uscì indenne, ma un proiettile colpì la gamba del giovane Dirk Hamer, che dormiva su un'altra imbarcazione. Il ragazzo morì alcuni mesi più tardi per le conseguenze della grave ferita. In Francia, Vittorio Emanuele fu prosciolto dall'accusa di omicidio volontario e condannato a 6 mesi con la condizionale per porto abusivo d'arma da fuoco. "Vittorio Emanuele assolto? Ha ottime amicizie, come quella con l’ex presidente francese Valery Giscard d’Estaing…", fu la dichiarazione dello stesso Pende.

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