Nadia Rinaldi con 75 chili in meno e seminuda sul palco: “Chi mi chiamava grassona oggi è decrepita”
Negli anni Novanta era il simbolo di una femminilità prosperosa e in carne: oggi, alle soglie dei 50 anni (che festeggerà il 13 settembre), calca il palcoscenico (quasi) senza veli, addirittura nei panni di una prostituta. Lei è Nadia Rinaldi, e sulle pagine di Nuovo racconta la sua rinascita che parte dall'opera teatrale "Gente di facili costumi" di Nino Manfredi, dove mostra generosamente il suo corpo appena coperto di di pizzi e guêpière. "Certo mi muovo mezza nuda sul palco, ma i miei atteggiamenti sono quelli di un'eterna ragazzina, una sognatrice…", spiega l'attrice, che ultimamente siamo abituati a vedere spesso come ospite nei programmi di Barbara D'Urso, nei dibattiti su diete e perdite di peso.
Nadia Rinaldi: la carriera, il calo di peso, la rinascita
La Rinaldi, che deve i suoi inizi professionali a Gigi Proietti, venne lanciata al cinema da "Faccione" (1991), esordio alla regia di Christian De Sica. Seguì una carriera da caratterista, in commedie, cinepanettoni e fiction: "A quei tempi puntavo sulla solarità e sulla simpatia", racconta Nadia, "Con le mie forme generose e armoniose non potevo certo fare l'eroina sexy. Oggi, a quasi 50 anni, interpreto il ruolo che potrebbe avere una trentenne e lo devo solo ai miei sacrifici".
La svolta artistica ma soprattutto esistenziale risale infatti al 2001, quando la Rinaldi decide di effettuare un bypass intestinale che, insieme a una lunga dieta e a tanta attività fisica, nel corso degli anni le ha permesso di perdere la bellezza di 75 chili. Il suo corpo è cambiato e lei ha imparato ad amare la nuova Nadia, che oggi non teme affatto di "scoprirsi" e racconta la sua rivincita rispetto alle feroci critiche subite durante la giovinezza.
Tanti anni fa molte donne mi davano della grassona. Oggi loro hanno il botox e sono decrepite, invece io con l'età e con i chili persi, ho riacquistato giovinezza, energia, consapevolezza, salute, luce e sicurezza. È una grande vittoria.