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Nadia Toffa

Nadia Toffa risponde a Mariangela, donna con due figli malati: “La sua storia mi ha commossa”

La conduttrice de Le Iene risponde alla lettera di una donna che le ha manifestato solidarietà dopo gli attacchi subiti per le sue parole sulla malattia, che aveva definito come un dono: “Il dono è cogliere in mezzo alla bufera qualcosa che ne dia un senso. Il mio dono è stato comprendere fino in fondo che la vita è qui ed ora”.
A cura di Andrea Parrella
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La vicenda di Nadia Toffa e della sua lotta contro il cancro resta uno dei temi centrali di queste ultime settimane, non solo per il suo ritorno in televisione a Le Iene, ma soprattutto per ragioni legate alle polemiche scaturite da alcune sue frasi sulla malattia, descritta come un dono, oltre agli ancora più recenti insulti subiti da alcuni utenti sui social network.

Ma proprio su quell'accostamento della malattia a un dono è stato il pretesto per una lettera inviata a Repubblica da Mariangela, madre di due figli entrambi malati, che con la sua solidarietà ha provato a far capire a chi non vive una situazione di questo tipo quale fosse il senso reale delle parole della Toffa quando ha descritto in una maniera così divisiva la sua malattia: "Il dono è cogliere in mezzo alla bufera qualcosa che ne dia un senso. Il mio dono è stato comprendere fino in fondo che la vita è qui ed ora. Che potrebbe non esistere un domani".

A quella lettera ha risposto la stessa Nadia Toffa, sempre sulle colonne del quotidiano diretto da Calabresi, ringraziandola per le belle parole e cogliendo l'occasione per una osservazione rispetto a quelle stesse affermazioni pronunciate nei giorni del lancio del suo libro: "Non siamo in grado di sapere come una persona possa reagire davanti a un dolore, che sia un padre che perde il lavoro, una madre i cui figli sono malati, una ragazzina che per la prima volta viene lasciata dal fidanzato. La vita ci mette di continuo davanti a situazioni difficili e noi lottiamo al massimo, facciamo la nostra parte, sempre, come fa Mariangela e come fanno molti altri genitori". La lettera prosegue con la Toffa che confessa di aver avvertito quasi il dovere morale di esporsi dopo quanto le fosse accaduto, perché avendo compreso come la malattia sia in grado di scoperchiare imprevedibilità fragilità che non siamo in grado di controllare, sentiva di dover stare in qualche modo vicino a chiunque stesse vivendo una circostanza di questo tipo:

Le persone fragili non hanno nessuno che le difende quando vengono bullizzate in rete, la mia reazione vale anche per loro.

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