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Naomi Clark di 90210: “Sono stata stuprata, volevo suicidarmi”

Nella serie tv “90210”, AnnaLynne McCord vestiva i panni di Naomi Clark. L’attrice ha raccontato a Cosmopolitan, un episodio doloroso della sua adolescenza. A 18 anni è stata stuprata da un conoscente e per diversi anni, non è riuscita a trovare la forza di reagire. La McCord ha persino pensato al suicidio.
A cura di Daniela Seclì
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Intervistata da Cosmopolitan, AnnaLynne McCord ha svelato un doloroso episodio del suo passato. Poco meno di 10 anni fa, l'attrice è stata vittima di una violenza. Aveva solo 18 anni. Da qualche tempo viveva a Los Angeles, per poter provare a lavorare nel mondo dello spettacolo. Un giorno, un conoscente le ha chiesto ospitalità. Lei ha accettato ed ecco cosa è accaduto:

"Ci sediamo sul letto e parliamo un po'. Poi mi addormento. Quando mi sveglio, lui è dentro di me. In un primo momento mi sento disorientata, intorpidita. Chiudo gli occhi e faccio finta di dormire. Intanto mi chiedo se per caso abbia fatto qualcosa per dargli un'idea sbagliata. Avevo paura di farlo arrabbiare. Che ci crediate o no, non volevo offenderlo. Volevo solo che finisse tutto."

Passano gli anni e l'attrice riceve un'importante proposta lavorativa. Firma il contratto per entrare a far parte del cast del sequel di Beverly Hills 90210. Il fantasma del suo passato, inizia a rivivere in una scena della serie tv:

"Qualche anno fa, sul set di 90210, il personaggio che interpretavo, Naomi, viene stuprata da qualcuno che conosce. […] Memorizzo le mie battute e provo la scena, sentivo di essere pronta. Ma quando la cinepresa comincia a riprendere la scena di un litigio con un amico dopo l'aggressione, comincio a piangere. I miei coleghi pensavano che avessi fatto un ottimo lavoro. Non avevano idea che fossi stata veramente molestata sessualmente da qualcuno nella vita reale."

Quel tragico episodio continua a tormentarla. Per lei è troppo doloroso e fa fatica a  trovare la forza di andare oltre e lasciarselo alle spalle. Così, dopo una lite con il suo compagno dell'epoca, inizia a pensare al suicidio:

"Avevo delle pasticche e dell'acqua a portata di mano e pensai seriamente di uccidermi. Non avevo paura della morte, sembrava una soluzione. Quando vivi quello stato d'animo, non pensi che il suicidio sia un'azione egoista. Pensi di star facendo a tutti un favore. Chiamai mia sorella Angel e mio padre: nessuno rispondeva. Ero pronta a mandar giù le pillole, ma all'improvisso mi sentii gridare: "Fermati". Poi Angel mi chiamò e prese il primo aereo per la Spagna. Stava volando per me. Mi calmai e l'aspettai."

Così, ha deciso di reagire. Si è rivolta ad un professionista e ha deciso di aiutare le ragazze che, come lei, hanno subito una violenza:

"Ho un messaggio per le donne e per le ragazze: avete una voce. Non rinchiudetevi in una scatola. Non lasciate le affabili bugie della società vi mettano a tacere. Sinceramente, sopporterei tutto da capo: mi è servito per arrivare ad una mia personalissima rivoluzione."

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