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“Nessun rapporto orale, scherzavano”, parte la diffida contro la presunta foto hot di Buffon e D’Amico

Alfonso Signorini è stato diffidato dall’avvocato di Gigi Buffon e Ilaria D’Amico a causa di una foto che li ritraeva in barca, intenti a scambiarsi effusioni. La D’Amico con il capo chino sulle gambe di Buffon sarebbe stata fatta passare per una amorevole compagna intenta a praticare un rapporto orale, con tutta l’ironia e i commenti sessisti che ne sono conseguiti. E questa leggerezza estiva non è andata proprio giù ai coniugi Buffon…
A cura di Eleonora D'Amore
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L'ultimo numero del settimanale Chi di Alfonso Signorini al centro di una bagarre legale a causa della pubblicazione di una foto in particolare, annessa allo speciale ‘la vacanza ‘bollente' di Gigi Buffon e Ilaria D'Amico‘. Le immagini ritraevano la nota giornalista e il portiere della Juventus in barca verso l‘Isola del Giglio, mentre si scambiavano amorevoli effusioni come tutte le coppie normali. Una di queste raffigurava la D'Amico con il capo chino sulle gambe del suo compagno e subito hanno iniziato a imperversare ironia gratuita e commenti sessisti, nei quali si alludeva a un rapporto orale. Con i costumi addosso, per giunta.

Ecco perchè l’avvocato della coppia, Daniela Missaglia, ha inoltrato una lettera di diffida al settimanale Chi nella quale si legge:

Ilaria D’Amico e Gianluigi Buffon mi hanno conferito mandato per denunziare il grave danno d’immagine patito in conseguenza della pubblicazione (…) di fotografie e commenti gravemente pregiudizievoli per i miei assistiti. (…) Espongono i miei assistiti, in particolare Ilaria D’Amico, ad allusioni degradanti circa le asserite (e non veritiere) intenzioni espresse nel fermo-immagine. In realtà la signora Ilaria D’Amico si è limitata, mentre rideva, ad appoggiare la fronte sulle gambe del compagno, ma le modalità volutamente ambigue con cui è stata selezionata l’immagine (rafforzata da eloquenti titoli denigranti) evocano nel lettore la connotazione pruriginosa e passionale del gesto.

La legale di Buffon e D'Amico conclude lapidaria la lettera, minacciando un'azione legata conseguente al reato di diffamazione:

La pubblicazione delle suddette foto, con la combinazione di commenti artatamente suggestivi, integra pacificamente il reato di diffamazione punito all’art. 595 c.p., con l’aggravante di cui al comma III della medesima disposizione, per essere la condotta perpetrata con il mezzo della stampa, ovvero altro mezzo di pubblicità.

Ironia e commenti sessisti su Twitter

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