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Noemi e i 3 minuti terribili al Festival di Sanremo

Un attacco di panico, la sensazione che il battito del cuore si sia fermato. E’ successo a Noemi due giorni prima del Festival di Sanremo 2012, ma ha tenuto duro, conquistando il podio delle artiste vincenti.
A cura di Laura Balbi
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Un attacco di panico, la sensazione che il battito del cuore si sia fermato. E' successo a Noemi due giorni prima del Festival di Sanremo 2012, ma ha tenuto duro, conquistando il podio delle artiste vincenti

Noemi e l’imprevisto: l’inatteso che le ha stravolto Sanremo, ma di cui parla solo ora, a riflettori spenti e con un terzo posto che sa di vittoria in tasca. Ha portato a casa l’emozione e il ricordo indelebile, una canzone che ha bisogno di ben pochi commenti, basta seguire la rotazione radiofonica. Ma non tutto è andato per il verso giusto: l’inghippo, appunto, l’ha colta di sorpresa a due giorni dall’inizio della kermesse. Una sorta di attacco di panico, il cuore che le si è fermato nel battito, la vista annebbiata. Così si racconta in un’intervista a Vanity Fair, adesso che è certa di non poter essere bollata come quella che ci ha giocato su, a favore di vittoria.

Di colpo, ho sentito come fermarsi il battito, sotto il seno. Mi mancava il respiro. Ho iniziato a vedere appannato, i rumori intorno sono scomparsi. Un sudore freddo. La paura di morire.

“ A Sanremo in tre minuti ti giochi tutto. ”
Noemi
Un crollo dovuto allo stress, a quanto pare, dopo la preparazione senza sosta che ha fronteggiato da dicembre in poi, per arrivare a Sanremo al top della forma. "Colpa forse di questo senso della passione che ho, per cui chiedo al mio corpo, e alla testa, di non staccare mai, di seguire tutto. Ci rido, ma è stato devastante. E’ da Capodanno che non mi fermo. È stata una meravigliosa corsa da togliere il fiato. Infine a Sanremo dove non puoi non pensare che in tre minuti ti stai giocando tutto."

Le sensazioni classiche dell’attacco di panico, che solo chi ha vissuto può spiegare. Sua sorella e il suo ufficio stampa ad assisterla ed un medico che sdrammatizza somministrandole del Valium: “Non vorrà fare come Whitney Houston.” Ma nel suo momento di buio non c’era nulla che non andava. Il fisico e la mente non hanno retto allo stress, e a pensare che dopo due giorni si andava in scena a giocarsi una delle occasioni più importanti della carriera, sono andati in tilt. "Una voragine, un timore definitivo, un senso di vuoto. Ero in una nuvola di ovatta, come scollata dalla realtà, leggera, sospesa. Hai un sentore di morte." Un’esperienza terribile, che fa capolino anche mentre Noemi sta per scendere le scalinate dell’Ariston, pronta a presentare la sua Sono solo parole, un crescendo di voce e musica che le è valso il podio. La annunciano, e quel senso di vuoto torna ad offuscarle corpo e vista: "Mi annunciano, entro in scena, ho la vista bassa, disturbata. Il trucco negli occhi mi offusca anche una lente a contatto. Parevo E.T., nella scena di “Telefono, casa”. Nelle pagelle dei giornali leggo: “Noemi poteva dare di più”. “Se sapeste”, ho pensato. Mi veniva da ridere." 

Viene fuori la linea morbida del carattere di Noemi, non polemica, mai immatura, che ride ottimista, malgrado tutto. Solo dalla terza serata inizia a prendere confidenza con quel palco, a sentirsi a suo agio e a divertirsi, lasciandosi indietro il peggio. Nei giorni prima e dopo la brutta esperienza la cantante si da la forza a suon di frullati e frutta, vitamine e carni bianche; non fa mistero di una dieta preparativa dal novembre scorso, che le è servita a ristabilire un equilibrio perso negli anni più impegnati con la musica, nei quali ha tralasciato lo sport e le sane abitudini alimentari: “Era una dieta senza glutine, ma non ero a stecchetto.” La trentenne adesso si piace com’è, dopo che negli anni adolescenziali viveva male la mancanza di un senone “alla Emma”. Adesso dice: "Ci ho fatto la pace. Adesso sono felice del mio seno, perché non calerà mai stile orecchie di cocker.” Il suo rosso fuoco ruggente, gli occhi fieri, l’anima rock: del resto è Noemi, e nessun’altra.

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