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“Non doveva essere turbato”, Carlo Ripa di Meana ha appreso della morte della moglie Marina dalla tv

È il settimanale Oggi a svelare che Carlo Ripa di Meana, malato anch’egli da diverso tempo, ha appreso della morte della moglie Marina attraverso il telegiornale di Sky. Il motivo è legato alla volontà di volerlo preservare da un dolore forte e improvviso, lasciando che la consorte spirasse a pochi metri di distanza “in un’atmosfera ovattata costruita minuziosamente perché lui non si accorgesse di nulla”.
A cura di Eleonora D'Amore
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La morte di Marina Ripa di Meana ha sconvolto il mondo dello spettacolo, ma in primis la sua famiglia. Non tutti però erano stati messi al corrente della gravità della situazione. In particolare, Carlo Ripa di Meana, come riporta Oggi.it, ha appreso del suo decesso attraverso il telegiornale di Sky.

Marina è morta a pochi metri di distanza da Carlo

Il noto settimanale riporta quanto segue, entrando nel dettaglio della volontà di preservare il marito della compianta ed eccentrica aristocratica, versando anch'egli in condizioni di salute non proprio confortanti:

Marina se n’è andata esattamente come ha voluto e deciso, da gran dama quale era, ma il destino le ha voluto però giocare l’ultimo atroce scherzo. Negli ultimi giorni di insopportabile dolore, il suo pensiero è sempre stato per l’amato marito Carlo Ripa di Meana. Lui, molto malato da tempo, chiuso nel suo mondo che ha i confini di una comoda camera con bagno ricavata nel grande appartamento romano in zona Cola di Rienzo, non doveva sapere, non doveva essere turbato e scosso da tanta sofferenza… Marina è morta a pochi metri di distanza, in un’atmosfera ovattata costruita minuziosamente perché lui non si accorgesse di nulla e fosse poi informato col dovuto tatto e garbo. Invece Carlo ha acceso il televisore e un telegiornale gli ha sparato in faccia la notizia come un calcio di mulo.

Le vane speranze degli ultimi mesi

C'è inoltre il racconto degli ultimi mesi di vita di Marina Ripa di Meana. Mesi costellati di mancate speranza e della ricerca disperata di una soluzione alternativa, spesso rivelatasi un buco nell'acqua. Come l'ultimo viaggio a Parigi, dove la consorte di Carlo si era recata per un consulto al celebre istituto dei tumori Gustave Roussy, pur non trovando risposta al suo dolore. Un dolore basato principalmente sul concetto di essere stata tradita dal suo corpo, lei che per una vita ha considerato il tradimento qualcosa solo di mentale e mai fisico:

Nell’ottobre scorso c’era stato l’ultimo viaggio della speranza, a Parigi, al celebre istituto dei tumori Gustave Roussy. Dottori di gran nome e fama avevano sfogliato quasi con distacco i fogli della sua cartella clinica. “Mi hanno fatto pagare 500 euro per la visita solo per dirmi che dovevo continuare coi protocolli terapeutici che già stavo seguendo”, si è lamentata Marina con gli amici più cari.

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