Paola Egonu dopo la disfatta del volley: “La mia fidanzata mi ha aiutato a superare la delusione”
Che cosa ha fatto Paola Egonu dopo la sconfitta nella finale mondiale in Giappone? "Ho pianto, ho chiamato la mia fidanzata. Lei mi ha consolata, mi ha detto che le sconfitte fanno male, ma sono lezioni che vanno imparate". Quando Candida Morvillo, per il Corriere della Sera, chiede conferma a Paola Egonu delle sue parole ("Lei ha una fidanzata? Lo dice con grande semplicità."), la pallavolista replica: "Infatti. lo trovo normale". Un fantastico esempio quello di Paola Egonu, anche nella vita pubblica.
Paola Egonu stanca delle chiacchiere sul colore della pelle
L'intervista è stata registrata alla fine di uno degli allenamenti di Paola al Pala Igor Gorgonzola, dove gioca per l'Igor Volley Novara. È diventata il simbolo della Nazionale azzurra, si è detto e scritto di tutto su di lei, ritrovandosi anche a fare i conti con l'Italia di Matteo Salvini, quello che dedica la vittoria a tutti, "bianchi o neri che siano". Candida Morvillo fa capire che Paola Egonu non è così felice di incarnare a tutti i costi il simbolo di una rivoluzione multietnica. In fondo è una ragazza di soli 19 anni, che sta facendo quello che ha sempre amato, sin dall'età di 13 anni.
Mi stupisce questa reazione. Siamo italiane. Per me, avere origini diverse è normale. Perché è la realtà (si riferisce alla frase di Nelson Mandela, "nessuno nasce odiando un'altra persona per il colore della sua pelle", ndr). Il bimbo non si accorge del colore che ha finché, a scuola, una maestra dice che è nero o giallo.
Paola Egonu e l'amore
Paola Egonu è fidanzata, ma nel corso dell'intervista non ha rivelato il nome della fortunata. Ha però voluto raccontare il suo punto di vista sull'amore, il suo modo di intenderlo.
Lo sto scoprendo ora. Penso che l'amore sia tutto. La telefonata di un amico, le compagne di squadra che si interessano a te e tu a loro. Nasciamo con l'amore, perché nasciamo con nostra madre che ci riempie di baci e ci coccola e vorrebbe che fossimo protetti per tutta la vita. Solo che non sempre è così. Adesso, però, almeno per ora, lo è.