Paola Perego: “Prima non mi piacevo, ho un lato oscuro che è la malinconia”
La stagione estiva sta procedendo a passo spedito verso la fine. Paola Perego è pronta a tornare in tv. Sarà alla conduzione di ben tre programmi. Presto, infatti, riprenderà il timone di "Così vicini così lontani" e di "Domenica In". Inoltre, gli spettatori potranno vederla cimentarsi in una nuova avventura televisiva, la conduzione de "Il dono", al fianco di Marco Liorni. La presentatrice oggi ha 49 anni, ma il suo fascino è rimasto inalterato. Eppure, in un'intervista rilasciata a Oggi, ha raccontato che quando era più giovane, faceva fatica ad accettarsi:
"Non sono mai stata una donna che si guarda allo specchio e si compiace. Da giovane ero feroce con me stessa, ora mi piaccio, mi accetto e mi interessa quello che ho dentro più di quello che vedo nello specchio. Ho un lato oscuro che è la malinconia. Ma ho imparato a tenerla a bada e ora apprezzo anche quella, fa parte di me".
Paola Perego: "Oggi mi accetto anche se ho le rughe e la cellulite"
Con il passare degli anni, dunque, la presentatrice ha imparato ad amarsi. Paola Perego ci tiene a sfatare il mito della donna di spettacolo perfetta:
"Ma chi ha detto che le donne di spettacolo sono immuni dal tempo, eternamente sorridenti, pettinate e perfette? Io ho le rughe, la cellulite e mi sveglio con gli occhi gonfi, non col rossetto. Vorrei sfatare la credenza che chi fa televisione vive come dentro Beautiful. La tv non è la ricetta della felicità, è solo un bel lavoro".
Infine, ha parlato del suo rapporto con Lucio Presta:
"Lucio non mi ha mai data per scontata e nemmeno io, credo sia questo il nostro segreto. Però attenzione: siamo una coppia normale, abbiamo avuto alti e bassi, facciamo litigate furibonde e non ci parliamo per giorni. Poi tutto torna come prima. Io e Lucio abbiamo messo insieme una famiglia con quattro figli, due suoi, due miei. Non è stato facile perché ci sono tempi e sensibilità da rispettare ma il risultato è commovente: mia figlia Giulia ha 23 anni come suo figlio Niccolò e sono inseparabili. La prima volta che li ho sentiti dire “mia sorella Giulia” e “mio fratello Niccolò”, sono scoppiata a piangere per l’emozione…Per unire due famiglie serve il rispetto della sensibilità di ciascuno. E poi è stato difficile trovare un punto d’incontro tra due sistemi educativi diversi: magari Lucio permetteva ai suoi figli cose che io non consentivo e viceversa. Abbiamo mediato, riaggiustato le cose piano piano".