Parietti: “La Ventura presentava ‘L’Isola dei famosi’ meglio della Marcuzzi”
Intervistata da "Libero", Alba Parietti ha detto la sua sulla tv, i programmi più discussi e chi li conduce. La sua analisi ha interessato anche l'Isola dei famosi. In proposito, ha affermato che Simona Ventura era più indicata alla conduzione del reality, rispetto ad Alessia Marcuzzi:
"C'è chi dice: la faceva meglio la Ventura. E' vero, ma non perché la Marcuzzi non sia brava, semplicemente perché Simona è più perfida. Alessia è troppo buona. Infatti funzionano Venier e Signorini. Una volta la Ventura mi disse: Tu non sei in grado di condurre un reality. Aveva ragione".
La showgirl, quindi, è stata interpellata su una frase detta in passato: "Detesto quando il dolore diventa spettacolo". Le viene chiesto se in quella dichiarazione ci fosse un velato riferimento a Barbara D'Urso. La sua risposta è stata:
"Barbara D'Urso la conosco da anni, nel suo mestiere è geniale. Nei panni di Mediaset, le stenderei tappeti rossi ogni giorno. Se fossi parente di una vittima, sarebbe l'ultima persona da cui andrei. Sul piano umano, non sarei capace di fare la tv che fa lei. Sono diversa, ho dei limiti, avrei paura".
Alba Parietti ha fatto anche un tuffo nel passato, parlando del programma Macao e del rapporto umano mancato con Boncompagni:
"Una persona tanto geniale quanto chiusa: è stato impossibile costruire un rapporto umano. Il programma l'ha voluto distruggere lui. Ai tempi di Macao, si chiudeva in regia e andavamo a braccio, non c'era comunicazione. Zero rimpianti per Gianni, tanti per i ragazzi con cui ho lavorato".
Infine, ha parlato d'amore spiegando quale sia il tipo di uomo che vorrebbe al suo fianco:
"Adoro i pazzi. Frequento artisti dotati di follia creativa come Vittorio Sgarbi, Morgan, Filippo Timi, Gianluca Grignani, Jack Savoretti. Chi mi mette in guarda dalle persone che vedo, sbaglia. Quella pericolosa, in realtà, sono io. Perdono tutto alla gente folle. Cristiano De André, nonostante i suoi difetti, resta un grande amore. La passione ha leso una profonda amicizia e una grande alchimia. Il vero dolore, per me, è non poter condividere quella follia che ci univa. Un follia anche distruttiva, visto che ci siamo fatti molto male a vicenda. Io sopportavo il suo male, lui non il mio. Non ci vediamo più da tempo. Questo mi pesa tantissimo. Non credo più nel fidanzamento ma nelle grandi amicizie e negli scambi di pensiero. A 53 anni, il sesso è davvero l'ultima delle mie priorità".