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Pistorius scrive alla ragazza uccisa, un anno dopo: “Consumato dal dolore”

oscar Pistorius ad un anno esatto dall’uccisione della sua ragazza, invia una lettera ai suoi cari in cui descrive il proprio incontenibile dolore. Nel frattempo continua ad affermare si sia trattato di un incidente, ad un mese dalla riapertura del processo.
A cura di A. P.
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La vicenda di cui fu protagonista Oscar Pistorius esattamente un anno fa suscitò grande scalpore in giro per il mondo. L'atleta disabile che aveva fatto di tutto per sfidare i normodotati, per anni battagliando al fine di avere l'autorizzazione a partecipare a quelle gare per poi ottenerne facoltà, uccise la sua compagna sparandole. Tutt'oggi continua ad affermare si sia trattato di un errore e che lui stesso abbia sparato credendo si trattasse di un ladro. Oggi, ad un mese dalla riapertura del processo che lo vede accusato di omicidio, l'atleta per molto tempo così ammirato ha scritto una lettera rivolta ai cari della compagna Reeva Steenkamp, bellissima modella tra le più attraenti del mondo, mostrando tutto il dolore che da un anno a questa parte patisce per quel tragico incidente il cui ricordo continua a logorarlo e a non abbandonarlo.

Nessuna parola può cogliere adeguatamente i miei sentimenti circa l'incidente devastante che ha provocato angoscia a tutti coloro che hanno veramente amato e continuano ad amare Reeva

E' proprio in uno die passaggi fondamentali della lettera, ovvero la chiusura, che Pistorius si rivolge in particolar modo ai genitori della vittima, comprendendo a pieno il loro dolore e il patimento che sono costretti a sopportare da 12 mesi, e che forse patiranno per il resto della loro vita: "La tristezza soprattutto per i genitori, i parenti e gli amici di Reeva mi consuma di dolore. La sua perdita e il trauma di quel giorno, lo porterò con me per il resto della mia vita". Sulla vicenda continua ad ogni ad aleggiare uno spesso strato di mistero, dopo che l'atleta ha riottenuto il suo passaporto ed una sostanziale libertà a marzo dell'anno scorso. Inizialmente, le tesi più accreditate confluivano nella supposizione che uno dei motivi dell'omicidio potesse essere una gravidanza della sua compagna.

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