Razzismo contro Samba del Gf13: “Mi è stato detto di tornare al mio paese”
Samba Ndiaye, quarto classificato al Grande Fratello 13, non ha avuto una vita semplice. Nel corso della sua esperienza all’interno della Casa del Gf, ha raccontato per sommi capi quella che era stata la sua vita fino a quel momento ma è una volta uscito dal reality che l’ex gieffino si è messo davvero a nudo, raccontando di essere stato vittima di pesanti episodi di razzismo. La confessione è avvenuta nel corso di un’intervista rilasciata a Barbara D’Urso per Pomeriggio 5. Interrogato in tal senso, Samba ha raccontato di essere stato trattato male, soprattutto al suo arrivo in Italia. All’epoca, veniva ancora visto come un “diverso”, inferiore per cultura e professione solo a causa del diverso colore di pelle:
Ora sto bene, ma sono stato anche trattato male. All'inizio sono stato trattato male ma ci sta, non siamo tutti uguali, molti non sanno che magari fai il vù cumprà per vivere, pensano che non hai voglia di lavorare, invece è un lavoro ed è proprio un modo per non rubare. Una volta stavo vendendo della scarpe a una ragazza, il fidanzato non c'era, quando è tornato mi ha detto che dovevo alzarmi ed andarmene, diceva che dovevo tornarmene al mio Paese, in modo brusco mi ha detto che non ero gradito… Io ho risposto dicendo che non stavo facendo nulla di male e la gente intorno ha preso le mie difese. Mi ha anche applaudito, per fortuna non siamo tutti uguali.
Le accuse di omofobia
Senegalese di nascita, Samba è stato “adottato” da una famiglia italiana che l’ha accolto permettendogli di costruirsi un futuro nel nostro paese. Oggi che l’esperienza nel Gf è terminata, può dire di aver finalmente trovato il suo angolo di mondo, quello nel quale si prepara a restare. Ndiaye ha portato un messaggio di fratellanza all’interno del reality più discusso d’Italia ma non per questo è stato immune da polemiche. È stata soprattutto la compagna di gioco Valentina Acciardi ad accusarlo di omofobia. Secondo la collega, Samba sarebbe stato animato da un vero e proprio sentimento di repulsione nei confronti degli omosessuali, accuse che l’uomo ha sempre sostenuto a testa alta e negato.