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Romina Power e la malattia della madre: “Rifiutò le chemio, io farei lo stesso”

Uscirà domani il romanzo autobiografico di Romina Power incentrato sul suo rapporto con la madre, la quale, durante la sua malattia rifiutò ogni cura. Lei afferma che farebbe lo stesso, scegliendo solo strade naturali.
A cura di A. P.
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Molto intima l'intervista che Romina Power ha rilasciato al settimanale Oggi. Per la prima volta da molto tempo non si parla della riconciliazione con Al Bano edi questa seconda giovinezza che sta caratterizzando il loro rapporto, ma di qualcosa che per la Power risulta molto più doloroso, evidentemente affrontare, la malattia di sua madre. O almeno così dovrebbe essere, perché invece la cantante mostra che, al netto del dolore che ha caratterizzato quel periodo, in qualità di figlia lei abbia avuto la possibilità di legarsi molto a sua madre, di scoprirla, di poterle stare accanto e capire molte cose riguardo lo stesso male. Ha raccontato tutto nel romanzo autobiografico che uscirà da domani in edicola e che racconta proprio del suo rapporto con la madre Linda Christian:

Anche lei, come succede nel libro, rifiutò fermamente l’operazione e i cicli di chemioterapia. Aveva un totale rigetto dei dottori in generale e per qualsiasi tipo di intervento. Io volevo rimanerle accanto, quindi mi sono trasferita negli Stati Uniti. Ho diradato al massimo gli impegni di lavoro. Dipingevo, quello sì. Ma mamma era come una calamita che mi attirava a sé. Fossi stata io a decidere, l’avrei messa su un aereo e portata in India: lì ci sono cliniche dove ti curano naturalmente, senza chemio invasive, con erbe, massaggi. Se il male mi toccasse, opterei per questa soluzione. Ma per lei era troppo tardi, non poteva più viaggiare.

Una donna molto forte dunque la madre della Power, che ha saputo insegnarle e trasmettere valori e lezioni in quel periodo duro e difficile da affrontare, nel quale lei ha quasi del tutto abbandonato gli impegni lavorativi per farsi assorbire dal rapporto con Linda. Continua Romina: "Ho imparato a conoscere i suoi gusti, a cucinare. Proprio io che sapevo fare poco o niente, ho dovuto cimentarmi con svariate ricette… Io la viziavo di prelibatezze," questo prima di affrontare un aspetto molto tenero e intimo, ovvero lo scambio di gesti d'affetto scambiati con la madre durante l'infanzia: "Ci abbracciavamo e ci baciavamo di continuo e io stavo quasi sempre in collegio. Non era una presenza fissa nella mia vita, ma abitava la mia mente… Quei tre anni passati insieme sono stati proprio belli, ho imparato a conoscerla davvero. Ma anche se in passato s’erano verificati litigi o incomprensioni, bastava un abbraccio, gli occhi negli occhi, per dimenticare il negativo". 

Ma la presenza della madre è stata per Romina Power non solo passiva, non una spettatrice, ma una donna che ha avuto su di lei un influsso determinante, anche in merito a scelte discutibili che lei, da sola, non avrebbe mai adottato probabilmente, come l'idea di girare film sexy: "Riguardandoli adesso, quei film non sono poi da buttare. Fanno parte del mio curriculum. In fondo il mio corpo, da giovane, non era male. Aveva ragione lei? Ma sì. Una mamma così aperta ti dà una libertà che devi saper gestire. Avevo 14 anni e andavo in giro con lo scooter per Roma: non avevo orari né limiti, ero costretta a darmeli da sola. Meglio una mamma come la mia che una bigotta o oppressiva". Un ultimo accenno alla riconciliazione con Al Bano non poteva tuttavia mancare e lei, serafica e sintetica, la riduce ad una sola, prevedibile parola:

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