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Royal baby sì, ma la Scozia un altro Re Giorgio non lo vuole

L’arrivo del royal baby ha allietato tutti, scozzesi compresi, che però adesso devono affrontare una battaglia per il referendum sull’indipendenza formale dalla monarchia: non vogliamo un altro Re Giorgio in Scozia.
A cura di Andrea Parrella
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Il Royal baby, il futuro Re Giorgio insomma miete le prime vittime sul terreno degli scontri istituzionali, dopo che per mesi l'unico parere negativo che fosse riuscito ad attrarre su di sé era quello di un smisurata attenzione mediatica, forse al di fuori di una portata immaginabile. Ma adesso, dopo la nascita e quindi un progressivo sgonfiamento del fenomeno mediatico, si avvertono tutti i riverberi, quei minimi che politicamente potevano presentarsi. Perché George adesso è un bambino in fasce, innocuo e del tutto incapace di sapere cosa lo attenda. Ma George diventerà re, per gli inglesi e, allo stato attuale delle cose, pure per gli scozzesi. Era parsa venirsi a creare una congiuntura, un motivo di incontro tra i due popoli uniti proprio dalla monarchia, quando a metà luglio Andy Murray, scozzese, riportò il trofeo di Wimbledon nella bacheca di un britannico. Fu per tutti motivo di orgoglio.

Ma adesso, anzi fra un anno circa, la Scozia è chiamata ad un passo formale ottenuto dopo tante battaglie cui non può permettersi di giungere impreparata. Si parla del referendum popolare che potrebbe sancire l'indipendenza totale del paese da quell'Inghilterra che in passato l'ha tanto vessata e che l'ha obbligata per secoli a sottostare ai simboli di una monarchia mai profondamente rispettata. Ed ecco che l'arrivo del royal baby si presenta come una spia, un allarme d'avvertimento al fine di non farsi intenerire, non abbassare la guardia. Così da una settimana si è sviluppata una certa tendenza filo repubblicana, come a voler confermare che no, non ci sarà un altro re Giorgio in Scozia.

E "Il Giornale" oggi riprende giustamente le parole di Dennis Canavan, presidente di Yes Scotland tra i principali promotori del referendum e dell'indipendentismo scozzese. Non vuole essere scortese e sgarbato Canavan, ma all'idea che il bambino possa rischiare di divenire loro sovrano non ci sta: "Un capo dello stato per diritto ereditario, e non eletto, è un affronto alla democrazia e un assoluto anacronismo in una democrazia moderna del ventunesimo secolo". e aggiunge pure

La nascita di un bambino è una grande occasione per ogni famiglia e mi congratulo con la famiglia reale per questo lieto evento» ha detto allo Scotland on Sunday, nella parte più diplomatica della sua intervista. Insomma non è che sia un cafone, però quanto alla possibilità che ci sia un altro Re Giorgio, è importante ricordare che la vera democrazia si fonda sulla sovranità del popolo, non sulla sovranità di qualsiasi monarca

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