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Sandra Milo: “Io picchiata perché non ero fedele, il mio ex mi prese a calci in testa”

Sandra Milo racconta i rapporti, a volte violenti, con gli uomini della sua vita: “Non sono mai stata fedele e mi sono presa un sacco di botte. Uno dei miei ex mi prese a calci sulla testa”.
A cura di Stefania Rocco
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Sandra Milo racconta le percosse subite dall'ex
Sandra Milo racconta le percosse subite dall'ex

Sandra Milo racconta la sua vita sentimentale con leggerezza e trasporto. Utilizza quel tono sognante, quello che l’ha resa celebre, anche per rendere noti alcuni dei passaggi più drammatici della sua esistenza. Intervistata da Vanity Fair, la diva ammette di non essere mai stata fedele e aggiunge che fu proprio la sua voglia di amare a metterla nella mani violente di alcuni suoi ex che l’avrebbero barbaramente percossa dopo averne scoperto i tradimenti:

Non sono mai stata fedele. Non la capisco la fedeltà. Mica mangi sempre pasta o pizza. Fellini se andava con una donna – e ci andava – me lo diceva. Come si racconta una gita, una visita al museo. Mi rendeva partecipe, mi poneva al suo stesso livello. Io lo ascoltavo, mi divertivo, mi intenerivo. Ho avuto storie meravigliose. Sono sempre stata innamorata dell'amore e gli uomini mi piacevano moltissimo. Ora dovrei adattarmi. Ne sarei capace? E poi, non è che ne abbia questo gran bisogno. Amo i miei figli, i miei amici, le piante, gli animali… No, gli animali poco, ma sono pazza per le piante. E loro amano me. Un uomo significherebbe il sesso perché l’amore ce l’ho già, tanto. Ma il sesso fatto con le mezze luci non mi va.

Federico Fellini, al fianco del quale è stata per 17 anni, non avrebbe mai alzato le mani su di lei. Altri, però, non avrebbero preso con la stessa filosofia il suo modo di vivere la vita:

Con me gli uomini hanno avuto un rapporto di amore e odio. Non sempre, però. Con Federico è stata una storia meravigliosa. Sono sempre stata una donna molto libera, nella mente, nello spirito e gli uomini sentivano di non avere la certezza del possesso. Che, poi, è quello che vogliono, quello per cui uccidono. Io ho preso un sacco di botte. Quando ti colpiscono è difficile, sa? Perdi anche le forze. Ho rischiato di morire due o tre volte. Una volta lo desideravo proprio, di morire. Con Moris Ergas. Avevamo un rapporto d’amore, non straripante, ma amore. Solo che poi sono diventata l’amante di Ottavio. Era giovane, bellissimo: ci vai a letto, provi grandi sensazioni, emozioni… E non ci rinunci. Perché dovresti? Moris mi picchiò dentro a una roulotte, sul set. Mi prese anche a calci nella testa e io pensavo: “Mio dio, fa che finisca presto”. Volevo morire. Per liberarmi dal dolore, dall’umiliazione ma anche dall’ingiustizia. Non ho mai capito perché qualcuno desideri distruggerti, farti scomparire, sbriciolarti. Non è giusto. Mi presi io una denuncia per quella vicenda. La voce si era sparsa, venne un magistrato per interrogarmi, io non dissi nulla e fui incriminata per reticenza.

Milo: “Mio figlio vide il padre picchiarmi”

Anche con Ottavio, padre di suo figlio Ciro, le cose non sarebbero state diverse. È sempre la Milo ad affrontare un altro dei drammi della sua vita senza perdere il sorriso e la sua verve:

Anche con Ottavio, poi, ci furono episodi di violenza. Una volta, Ciro entrò in cucina e ci vide. Gli dissi: "Mamma e papà stanno giocando". Era piccolo, ma capì lo stesso. Tornò con una mazza da baseball che gli avevano regalato, "lascia stare la mamma", urlò. Lui andò verso il bambino, non so che cosa volesse fargli ma io presi una pentola piena di acqua bollente: "Se lo tocchi te la butto addosso!". Si fermò. Aveva capito che per mio figlio lo avrei fatto davvero.

Infine una considerazione sulla differenza esistente tra gli uomini di ieri e quelli di oggi:

Quando andavamo a ballare, da ragazze, stavamo col sedere sporto all'indietro per ritrarci dagli uomini, che ce l'avevano sempre duro e te lo appoggiavano sulla gamba. Lo raccontavo alle amiche delle mie figlie, dicono che a loro non è mai successo. Allora ti saltavano continuamente addosso. Hanno fatto uno studio, dicono che c'è qualcosa in quello che respiriamo e mangiamo che attenua la sensualità.

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