Se la sorella di Mark Zuckerberg sconsiglia di usare Facebook
Può sembrare un paradosso, fondamentalmente lo è: la sorella di Mark Zuckerberg, il più giovane straricco del mondo, che ha probabilmente partorito la più grande e sproporzionata invenzione del secolo (sproporzionata è la distribuzione del peso tra popolarità ed utilità effettiva), gli ha voltato le spalle, pubblicando un libro di racconti per bambini nel quale istiga, senza mezzi termini, a disfarsi dei supporti elettronici, dei social network e di tutto ciò che attenga ad una vita virtuale.
Per la verità non si tratta di cosa tanto assurda. La sorella di Zuckerberg, Randi, che oggi ha 31 anni, ha comiciato a lavorare proprio da formatrice a Facebook, abbandonando qualche anno fa la creatura di suo fratello per mettersi in proprio. Sostiene di non vivere per niente legata ai social network e ad internet, per quanto non si privi di farne uso. Semplicemente, ha smesso da tempo di credere che l'immediatezza, i tempi ridotti e quant'altro siano la ricetta principale per utilizzarlo: "Ho scoperto che non c'è nessun problema nel rispondere ad una mail con sei ore di ritardo anziché sei minuti". Randi spiega anche quanto possa essere difficile non farsi travolgere dal mondo virtuale lavorando in posti come quello: "E' molto difficile nella Silicon Valley non farsi assorbire totalmente in ciò che si sta costruendo".
E' proprio per questo che il personaggio del suo libro per bambini, fortemente legata a queste abitudini, viene in qualche modo istigato a distaccarsene e a dare molto più peso alla vita sociale. Randi racconta dei tanti genitori che da anni esprimono preoccupazioni in merito al comportamento da assumere in questi casi, se controllare i propri figli, se limitarli in qualche modo. In un certo senso, i suoi libri vogliono invitare a non abbandonare il social network, ma semplicemente ad utilizzarlo in maniera più divincolata: ed è la sorella di Mr. Facebook.