Selvaggia Lucarelli a processo per foto Canalis-Clooney, Signorini: “Fu scoop illecito”
Non saranno più i tempi "d'oro" di Fabrizio Corona, ma si torna a parlare di "VipLeaks" e di processi legati a fotografie rubate a vip dello spettacolo. Il caso in questione riguarda alcune immagini relative al 2010, scattate e diffuse senza permesso durante il 32esimo compleanno di Elisabetta Canalis ai tempi in cui era sentimentalmente legata a George Clooney. Il processo, che si svolge nel Tribunale di Milano e vede la Canalis come parte civile, vede coinvolti il blogger Gianluca Neri e le giornaliste Selvaggia Lucarelli e Guia Soncini, imputati, a vario titolo, di concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione abusiva di codici d'accesso.
Alfonso Signorini: "La Canalis mi disse che le foto non erano autorizzate"
Il procedimento, parte di un'inchiesta più ampia in cui i tre imputati sono accusati di aver violato la privacy di diversi personaggi dello spettacolo, nasce dalla denuncia presentata da Felice Rusconi (marito di Federica Fontana) relativa alla sottrazione di un set di 191 foto, scattate a Villa Oleandra sul lago di Como nel corso del già citato compleanno. Le foto sarebbero state sottratte in modo fraudolento, come sostiene il pubblico ministero Grazia Colacicco, per tentare di essere poi rivendute al settimanale Mondadori "Chi". Come riporta l'Ansa, a testimoniare nell'udienza odierna è stato proprio il direttore della rivista Alfonso Signorini, che ha fornito la sua versione dei fatti, raccontando come entrò in possesso degli scatti in questione. "Foto strepitose, posatissime", le ha definite Signorini, la base di "uno scoop incredibile che avrei voluto certamente fare". Peccato che quelle fotografie non fossero state autorizzate. Ha continuato il direttore:
Il nostro collaboratore Gabriele Parpiglia e Selvaggia Lucarelli sono venuti a casa mia a presentarmi le foto. Gli scatti erano strepitosi e la Lucarelli mi disse che venivano da un'amica di Elisabetta Canalis. Ho detto all'allora ad di Mondadori Maurizio Costa e al direttore editoriale Ninì Briglia di avere la possibilità di fare uno scoop incredibile con George Clooney e la Canalis e ho avvertito l'ufficio legale, che mi ha consigliato di sentire Elisabetta per ringraziarla. Ma lei mi ha detto che quelle foto non erano state autorizzate, che le aveva un ristretto numero di persone e che non c'era nessun consenso a utilizzarle. In quel momento l'affare, che partiva da una richiesta di 100mila euro fatta ai miei collaboratori dall'agente fotografico Giuseppe Carriere, che aveva portato le foto a Segrate e che stava gestendo la trattativa è saltato.
Curiosamente, solo pochi mesi fa, lo stesso Signorini è stato condannato a versare 40 mila euro di risarcimento allo stesso Clooney per un altro servizio fotografico rubato all'attore e alla Canalis, pubblicato su "Chi" e ritenuto lesivo per la privacy.
Carriere: "Selvaggia Lucarelli mi diede le foto per venderle"
Secondo il Giornale, inoltre, ha testimoniato anche l'agente fotografico Carriere. Sarebbe stato lui a venire contattato dalla Lucarelli e da Parpiglia, cui per primo vennero mostrati gli scatti della festa (tra cui ci sarebbero state alcune foto con Clooney intento a giocare a basket)."Era un servizio incredibile", ha detto Carriere, che ha raccontato di averlo proposto immediatamente a Chi (lui parla di un costo di 120 mila euro): "Era chiaro che a Selvaggia sarebbe andata una parte. Io avrei trattenuto una percentuale tra il 40 e il 60 per cento". Neri si sarebbe impadronito delle foto hackerando gli account di alcuni personaggi. Le difese sosterranno invece che le foto scattate a casa Clooney sarebbero state fatte trapelare da una delle partecipanti, cui Rusconi le aveva girate con una password per aprirle. Il processo è stato aggiornato al 4 luglio.