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Sgarbi sul caso Salvini-Isoardi: “Essere cornuti in Padania è diverso da esserlo in Sicilia”

Questa è la principale attenuante sul delicato caso che avrebbe coinvolto Matteo Salvini ed Elisa Isoardi nei giorni scorsi, parola di Vittorio Sgarbi. Eppur si dice ‘cornuto e contento’ in tutte le latitudini del mondo.
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"Essere cornuti in Padania è diverso da essere cornuti in Sicilia". Questa è la principale attenuante sul delicato caso che avrebbe coinvolto Matteo Salvini ed Elisa Isoardi nei giorni scorsi, parola di Vittorio Sgarbi. Il critico d'arte e opinionista televisivo, in un editoriale firmato per "Chi", lascia il suo punto di vista sulla vicenda dei baci in copertina della conduttrice all'avvocato Matteo Placidi. Punto di vista che, come al solito, non è per nulla scontato. Una serie di massime che sono lì, al confine tra il sardonico e il beffardo. Si direbbe ‘la tocca piano', di giustezza.

Cornuto? All’apparenza, almeno. Ma ci dobbiamo credere? Intanto, propriamente in caso d’esame, o di incidente probatorio, dobbiamo dire che ci sono corna e corna: le corna al Nord sono un’altra cosa delle corna al Sud.

Le corna, in fondo, sono una questione di latitudini. E di antropologia.

Essere cornuti in Padania è diverso da essere cornuti in Sicilia, e già questa rappresenta un’attenuante. Quanto al Centro, anche qui la prospettiva cambia in considerazione della latitudine: essere cornuti a Zagarolo è diverso da essere cornuti a Orgosolo. Alla situazione di disagio si risponde in modo diverso. Ma il comandante in capo della Lega Nord non può tradire le sue origini, la sua fede e il suo credo, che si fondano sulla superiorità antropologica e civile del Nord rispetto al Sud, per comportarsi come un cornuto primario di Corleone. Ed è proprio qui la sostanza: se si è superiori bisogna anche fare i superiori, apparire tali, non si può cedere all’ira, a gesti inconsulti e neanche manifestare insofferenza. Le corna al Nord vanno portate con dignità e consapevolezza.

La vendetta di Elisa Isoardi

A questo punto, Vittorio Sgarbi prova ad analizzare il comportamento di Elisa Isordi che, date le notizie di gossip su presunte scappatelle di lui, potrebbe aver orchestrato una vera e propria vendetta mediatica.

Però mi son chiesto: così ingenua la Elisa? Così distratta da non poter amoreggiare in segreto? La sua mi è sembrata, invece, una dichiarazione di guerra, una vera e propria sceneggiatura concepita nel dettaglio. Le donne non sempre agiscono per istinto, ma conoscono meglio dei maschi il sapore della vendetta. Perché tanta crudeltà? Ma senza dubbio perché, come mi dicono i miei informatori, l’incontro con la marocchina Ahlam El Brinis in una discoteca veneta il 7 giugno aveva avuto un seguito privato anche se probabilmente non compiuto. Sui social l’episodio era stato commentato così: «Matteo Salvini sedotto dalla sexy modella marocchina». La Isoardi, come ogni donna, ha pensato il peggio, non limitando l’interesse di Matteo a una forma di pura ammirazione e ha coltivato il legittimo sospetto. Poi, nel dubbio, si è vendicata. Che Salvini l’abbia fatto o non l’abbia fatto, la lezione c’è stata.

Il perdono di Matteo Salvini

La superiorità di Matteo Salvini starebbe nel perdono, come ha dichiarato 4 giorni fa pubblicamente, in una diretta Facebook, in cui minimizzò dicendosi felice con lei pur ammettendo ‘problemi come ogni coppia‘:

E, avendola compresa, lui, con una straordinaria testimonianza di signorilità e autocontrollo, ha avuto il coraggio di non incazzarsi e di rinnovare a Elisa il suo amore: «Sono felicemente e serenamente insieme a Elisa… Come tante coppie noi viviamo gioie e problemi che risolviamo parlando tra di noi e non sui giornali. Quindi mettetevi l’anima in pace: ci vogliamo bene». Grande superiorità, e “Amor vincit omnia”. Nella interpretazione corrente si potrà dire che Matteo ha perdonato Elisa per la forza dell’amore; in quella più probabile, che ha capito la lezione e che nel suo futuro ci saranno meno marocchine, come dovrebbe suggerirgli anche la fede leghista. Ma l’uomo è debole. E lo fu anche il buon Matteo.

Superiorità nordica, dunque: eppur si dice ‘cornuto e contento‘ in tutte le latitudini del mondo.

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