Silvana Pampanini e l’amore: “Ho avuto più proposte di matrimonio che mal di testa”
"Mi sono vietata di fare l'amore con personaggi dello spettacolo, di innamorarmi di loro, perché capivo subito che si trattava di cose fragili". Questa è una delle dichiarazioni più celebri di Silvana Pampanini, che ci restituiscono a pieno l'idea di una diva "scandalosamente perbene", come si intitola la sua biografia. Del resto è davvero difficile trovare traccia dei suoi amori e della sua vita privata, l'attrice "romana de Roma", nota per la sua impulsiva bellezza e la sua testardaggine, è stata una delle poche donne di spettacolo che si è concessa il lusso di rifiutare le sirene del cinema di Hollywood e dei suoi produttori.
E qui arriva un'altra citazione tra le più note:
Ho avuto più proposte di matrimonio che mal di testa.
Proprio così. In vita ha avuto numerose proposte di matrimonio ma, così sfuggente come era sul lavoro, sempre con la voglia di cambiare città e produzioni, ora in Spagna ora in Egitto, ora negli States ora in Giappone, Silvana Pampanini non è mai riuscita a legarsi con qualcuno in pianta stabile.
Disse no a Fidel Castro e Totò, fu denunciata da un produttore deluso dal suo rifiuto
La lista dei suoi spasimanti è davvero molto lunga. C'è stato Morris Ergas, potentissimo produttore che perse la testa per lei al punto da trascinarla in tribunale dopo essersi sentito illuso per averle regalato pellicce e diamanti. Perderà la causa in tribunale ma farà di tutto per rovinare la carriera di attrice di Silvana. Ci riuscirà perché dopo il 1956 il grande cinema italiano non le offrirà più ruoli importanti.
Nella lista dei suoi corteggiatori più insistenti troviamo anche i più importanti capi di Stato. Tra quelli accertati, come ha raccontato la diva nella sua autobiografia, ci furono Marcos Perez Jimenez, presidente venezuelano e il leader cubano Fidel Castro. Anche Totò è stato tra uno dei suoi più assidui e insistenti corteggiatori, al punto che si pensa erroneamente che la celebre "Malafemmena" sia stata scritta per lei. Così non è, perché quel brano Totò lo scrisse per Diana, sua moglie, sebbene Silvana Pampanini abbia sempre ritenuto il contrario.
Il vero amore, lontano dallo spettacolo, morì nel 1952
Le riviste popolari dell'epoca facevano affari d'oro con i servizi amorosi su di lei. Presunti flirt, mai pienamente confermati, l'accreditavano in diversi periodi come compagna dei più grandi dell'epoca. Da Omar Sharif a Orson Welles, da Tyrone Power all'affascinante re Faruq I d'Egitto fino al tenore Giuseppe Campora. Lei però ha sempre amato un solo uomo, come ha raccontato nella sua autobiografia, ed era lontano dal mondo dello spettacolo. Era di 10 anni più vecchio di lei, non è stato mai identificato ed è morto nel 1952 a seguito delle conseguenze di una malattia contratta nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Un mese dopo si sarebbero dovuti sposare.
È stato forse per questo che il cuore di Silvana Pampanini è stato da sempre inaccessibile? La perdita di un grande amore in gioventù potrebbe averle condizionato le scelte future. La diva "scandalosamente perbene" porta i suoi segreti con sé, ma il suo mito non avrà fine.