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Silvia Toffanin paparazzata a Portofino: fotografi accusati di molestie

I fotografi sarebbero stati raggiunti dai carabinieri mentre sul piazzale riprendevano la festa di compleanno del figlio di Silvia Toffanin. Ecco cosa è successo…
A cura di Fabio Giuffrida
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Brutte notizie per quattro fotogiornalisti che avrebbero pizzicato a Portofino Silvia Toffanin, nota conduttrice di "Verissimo", salotto pomeridiano di Canale 5. "Fotografare da un luogo pubblico, lungo la pubblica via e da circa 500 metri di distanza, Silvia Toffanin, personaggio indubbiamente pubblico, nonché compagna di Pier Silvio Berlusconi, altrettanto pubblico, durante la festa di compleanno del figlio, celebrata sulla spiaggia nei pressi di Portofino, è reato, secondo la procura della Repubblica di Genova e i carabinieri di Santa Margherita Ligure" avrebbe dichiarato il Presidente del gruppo cronisti liguri "Alfredo Provenzali", Natalino Famà che avrebbe confessato come ai quattro fotogiornalisti sarebbero state contestate le molestie relative alle foto scattate a Silvia Toffanin.

La denuncia del gruppo cronisti liguri "Alfredo Provenzali"

I quattro fotogiornalisti, come riporta Il Mattino, sarebbero stati "raggiunti da una pattuglia di carabinieri mentre sul piazzale stavano riprendendo la cerimonia con foto richieste da agenzie e quotidiani". Dopo, però, secondo Natalino Famà, sarebbero stati invitati "a comparire in caserma per il verbale e la contestazione generale del reato". "Così aveva indicato ai militari la magistratura. Nessun diritto di cronaca, nessun esercizio, in piena legittimità, della professione: secondo il pm quelle fotografie sono state probabilmente scattate, come il reato di molestie configura, semplicemente per petulanza o biasimevole motivo" ha dichiarato Famà che ha voluto mettere in luce quanto questa vicenda possa essere allarmante. "E' sconcertante, lascia senza parole, rappresentandosi in tutta la sua gravità. Mette in luce quanto la professione del giornalista e del cronista che esercita con scrupolo e correttezza il proprio diritto/dovere di cronaca sia ancora oggi considerata del tutto marginale, nonostante i diritti sacrosanti riconosciuti dalla nostra Costituzione, dai Codici di legge e dalle norme sulla privacy" ha concluso.

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