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Storia di Ross, il figlio di Terence Hill morto a 16 anni

La storia di Ross Hill, il figlio adottivo di Terence morto a 16 anni a Stockbridge in un terribile incidente stradale a causa di una lastra di ghiaccio: “Un potente produttore minacciò di distruggere la mia carriera, così presi moglie e figli e andai a Stockbridge. Era stupenda l’estate, sembrava il paradiso. Poi ho scoperto che d’inverno si gela e la vita è meno idilliaca di come era apparsa la prima volta”.
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"Ross Girotti Hill, figlio sedicenne dell'attore Terence Hill, è morto in un incidente stradale". La notizia rimbalzava sui telegiornali, sul televideo, si aspettavano i quotidiani del giorno dopo per leggere le dichiarazioni, le testimonianze e le dinamiche. Era il 30 gennaio 1990, i social non erano neanche lontanamente menzionati dei film di fantascienza dell'epoca, ma il dolore dei fan dell'attore di "Lo chiamavano Trinità" fu molto forte. Ross Hill era in auto a Stockbridge, nel Massachussetts, quando perse il controllo a causa di una lastra di ghiaccio, finendo con lo schiantarsi contro un albero. Nell'incidente perse la vita anche un amico di Ross che era con lui.

Il dolore fu forte per tutti gli appassionati di cinema e per i fan di Terence Hill perché Ross Hill stava cominciando a diventare popolare, soprattutto tra i più ragazzini. Terminata la fase clou del sodalizio con Bud Spencer, Terence Hill stava cominciando a farsi vedere sempre più spesso con suo figlio. Con lui aveva girato "Renegade – Un osso troppo duro" e stava preparando il personaggio di Billy the Kid per la serie tv "Lucky Luke", che suo padre diresse e interpretò.

La morte di Ross causò la depressione di Terence

Proprio la serie "Lucky Luke" subì delle drastiche modifiche a causa della morte di Ross e gli episodi, da 13, furono ridotti a 8 oltre all'episodio pilota di 92 minuti, uscito anche al cinema. L'intero lavoro fu dedicato ai ragazzi scomparsi con la didascalia "L'amore è eterno". Con la fine di quel lavoro, Terence Hill entra in un periodo di depressione che cambia il ritmo della sua carriera. Un lungo stop durato dieci anni fino a "Don Matteo", la serie che ha visto rinascere il lato umano di Mario Girotti, il suo nome all'anagrafe, e l'arte di Terence Hill.

"L'estate a Stockbridge sembrava il paradiso, ma d'inverno…"

Terence Hill parla per la prima volta della morte del figlio nel corso di incontro con la stampa per la presentazione di una delle serie di "Don Matteo". Racconta di essere fuggito via dall'Italia perché un produttore minacciò la sua carriera:

Quando un potente produttore mi ha chiamato per il ruolo di uno stupratore minacciando di distruggere la mia carriera in caso di rifiuto, ho capito che era ora di partire, di continuare a fare l'attore ma per la mia strada. Presì moglie e figli, caricai la station wagon e mi ritrovai in Massachusetts. Era la stupenda estate indiana di Stockbridge, sembrava il paradiso. Solo più tardi ho scoperto che d'inverno si gela e la vita è meno idilliaca di come era apparsa la prima volta.

Senza parole.

L'aneddoto di Terence Hill ai funerali di Bud Spencer

"Nulla avviene per caso". Terence Hill ha ribadito il concetto ai funerali di Bud Spencer, amico di una vita e grande partner sul set. Ha spiegato alle nostre telecamere di non aver mai litigato con lui e che proprio questo aspetto veniva continuamente ribadito da Bud stesso, nei frequenti pranzi che i due si riservavano di avere. Soprattutto racconta di aver saputo della morte dell'amico nello stesso posto in cui si sono conosciuti:

Quando Giuseppe (figlio di Carlo Pedersoli, ndr), mi ha chiamato per dirmi che Bud era morto io ero ad Almeria nello stesso identico posto dove ci siamo incontrati la prima volta. Dopo il dispiacere e il dolore è arrivata una grande calma perché ho capito che niente succede per caso.

La grande umanità di Terence Hill, la calma e la serenità che diffonde il suo volto, nonostante il grande lutto che lo ha colpito nel '90, l'abbiamo rivista ieri ai funerali di Bud Spencer. Perché, come scrisse per suo figlio, "l'amore è eterno".

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