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Strage reality, Codacons chiede lo stop a programmi pericolosi: Isola a rischio?

Dopo il tragico incidente che ha provocato dieci morti in Argentina durante la realizzazione di un reality francese, il Codacons si è mosso richiedendo alle emittenti italiane la sospensione dei programmi che possano mettere a rischio l’incolumità dei concorrenti. E la mente va subito all’Isola dei Famosi.
A cura di A. P.
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Si può dire che quella nel video è solo una delle tante cose che potrebbe accadere. Dopo la tragedia nel reality francese che ha portato alla morte di dieci persone in un incidente, tra cui tre sportivi molto noti in patria transalpina, circola una certa preoccupazione in merito alla realizzazione di programmi tv con alto potenziale di rischio. L'evento, accaduto in Argentina, segna chiaramente uno spartiacque ed un passaggio determinante per l'eventuale destino di molti prodotti televisivi realizzati all'estero, in paesi esotici, che possano mettere a rischio l'incolumità dei concorrenti, oltre che degli addetti ai lavori. E proprio in proposito a questa situazione, il Codacons ha pubblicato oggi una lettera ufficiale nella quale si rivolge alle emittenti televisive, chiedendo esplicitamente di sospendere ogni programma che possa rappresentare un rischio per i concorrenti. Ecco il testo del presidente Carlo Rienzi, ripreso dal sito internet del Codacons.

Si tratta dell’ultimo di una serie di incidenti anche gravi che hanno caratterizzato negli anni il mondo della tv ed in particolare dei reality show. La ricerca spasmodica dell’audience ha portato le produzioni televisive a spostare sempre più in là i limiti, introducendo prove e format sempre più estremi. L’ultima strage deve far riflettere sulla necessità di proseguire su tale strada. Crediamo sia necessario, anche alla luce delle recenti polemiche sulla sicurezza sollevate da alcuni concorrenti di un reality italiano, introdurre limitazioni a tali show che vadano a garanzia dell’incolumità di concorrenti e lavoratori, senza tuttavia pesare sull’aspetto creativo e artistico.

Inutile dire che, per quanto riguarda l'Italia, la mente vada direttamente all'Isola dei Famosi, il reality condotto da Alessia Marcuzzi che tanto eco sta avendo nelle ultime settimane, realizzato in Honduras. Sì, perché si tratta di un programma che, in un certo senso, rispecchia a pieno le caratteristiche descritte dalla missiva di Rienzi e non c'è dubbio che, indipendentemente dalle misure di sicurezza sempre garantite, l'imprevisto sia statisticamente più probabile anche in considerazione delle prove di forza e resistenza cui i concorrenti vengono sottoposti (vedere la prova di resistenza al fuoco di circa due settimane fa).

In un'intervista, Alfonso Signorini ci ha tenuto a tranquillizzare tutti, fugando ogni pericolo e affermando che un disastro come quello accaduto in Argentina all'Isola non sarebbe accaduto: "Per quanto ne sappiamo finora l'incidente del reality francese sembra da addebitare a un tragica fatalità, non a una particolare situazione di pericolo. Da noi non si è mai arrivati a mettere a repentaglio la sicurezza dei concorrenti. Si è sempre molto attenti alle situazioni che magari non sembrano neanche estreme ma possono diventarlo". Quella del direttore di Chi era una risposta a  Catherine Spaak, che ieri ha rincarato la dose e, proprio a margine della tragedia, ha sottolineato come la sua decisione di lasciare L'Isola dei Famosi, a posteriori dei fatti argentini, non sia stata così immotivata come sembrava. La domanda resta una: dopo questo sollecito del Codacons la prosecuzione dell'edizione numero 10 dell'Isola dei Famosi è a rischio?

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